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Il successo nella vita spirituale non è dato da eventi eccezionali ma dalla dedizione costante e quotidiana

Frase Taoista
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 13/10/2013 @ 23:38:34, in Yoga, linkato 11427 volte)


La paura può essere un'esperienza estremamente paralizzante. Un evento traumatico può influenzare tutta la vita di una persona. Nell'Ayurveda e la medicina tradizionale cinese, si ritiene che troppa paura provochi uno
squilibrio energetico nel corpo che conduce alla malattia. Queste tradizioni orientali hanno creato tecniche di meditazione molto semplici per combattere e controllare le emozioni dannose come la paura.

Nell'Ayurveda, si raccomandano esercizi di yoga pranayama per controllare il respiro, le energie vitali e le emozioni. Nella medicina tradizionale cinese, si raccomandano esercizi di Qigong. Essenzialmente queste due pratiche meditative realizzano le stesse cose: cercano di riequilibrare il sistema emozionale all'interno del corpo in modo che possa sentirsi sano, felice e senza stress.

Pranayama significa "controllo del respiro o energia vitale". La parola 'Prana' è respiro e/o energia vitale che scorre nel corpo. La parola 'ayama' strumento per il controllo. QiGong significa "coltivazione dell'energia vitale". La parola 'Qi' significa energia vitale e 'Gong' significa 'coltivare'.

Queste due pratiche meditative hanno funzionato bene per combattere lo stress e la paura per migliaia di anni nei sistemi medici orientali. La componente energetica di queste tradizioni a volte confonde le persone. Molto
semplicemente, se si può sentire il corpo, si può sentire l'energia. L'obiettivo di queste tradizioni è quello di creare uno stato positivo nel corpo.

Nella medicina tradizionale cinese, si dice che una persona dovrebbe trovare il proprio centro per ripristinare la salute e l'energia. Ciò si realizza portando la consapevolezza alla regione dello stomaco, che è un importante centro di energia. Non è un caso che i medici occidentali stanno iniziando a riscontrare un secondo cervello nell'addome. Recenti ricerche hanno riscontrsato che gli stessi neuroni del nostro cervello sono situati nello stomaco. È stato anche dimostrato che gran parte della serotonina del corpo, che è l'ormone della felicità, si trova nello stomaco. Una volta che si riconosce la paura come una sensazione energetica nel corpo, si ha il potere di trasformarla in un sentimento positivo. Uno dei migliori modi per fare ciò è respirare attraverso il centro energetico nello stomaco.  Di seguito suggeriamo un esercizio che può essere utile a fronteggiare la paura.

ESERCIZIO: Respirazione addominale


1. Portare la consapevolezza all'addome
2. Pooggiare le mani sul ventre
3. Durante l'inalazione, espandere tutto il tuo corpo
4. Nell'espirazione, contrarre tutto il corpo
5. Respirare sempre attraverso il naso
6. Durante la respirazione sentire il  massaggio gli organi interni
7. Durante l'esercizio sentire il ventre dcome se fosse pieno d'acqua che si riempie e si svuota.

Ripetiamo questo esercizio almeno due volte seguendo bene le istruzioni per sessioni di almeno 10 minuti ognuna.
Con il tempo questa pratica opportunamente eseguita riesce ad essere un valido alleato nelle situzioni di paura o ansia contribuendo a ristabilire l'equilibrio energetico nel corpo.
 
Di Admin (del 20/03/2013 @ 10:05:11, in Yoga, linkato 6189 volte)


"Nessua goccia del tuo sangue sfugge all'azione della forza gravitazionale"

L’uomo trascorre la maggior parte della sua giornata in posizione verticale; la forza di gravità attrae la sua corrente sanguigna, gli organi interni, l’energia, la coscienza. I risultati sono evidenti: vene varicose, disturbi alle gambe e ai piedi, tossine nell’addome e nei genitali, un generale abbassamento degli organi viscerali, e persino dei muscoli facciali, una senso di pesantezza in tutto il corpo che si accentua quando il vigore della giovinezza cede il passo all’età matura. Gli organi che si trovano al di sopra del cuore, come il cervello ad esempio, pure soffrono dello stesso problema.

È ovvio che questa spinta verso il basso lavora in direzione opposta a quella che lo yogi vuole ottenere, cioè l’elevazione dell’energia e della coscienza. Egli, per mezzo delle posizioni rovesciate, si libera dalle catene di questa forza e la utilizza a suo vantaggio, così ristabilendo l’equilibrio.

L’utilizzo sistematico della forza di gravità per influenzare la circolazione sanguigna è un elemento esenziale delle asana. Le asana hanno come effetto o scopo quello di far affluire sangue verso certe parti del corpo, in genere zone che hanno un urgente bisogno di irrigazione sanguigna supplementare o, al contrario, di farlo defluire da altre zone. Ogni posizione modifica l’andamento della circolazione del sangue per gravitazione, di conseguenza, durante una prolungata immobilità, l’insieme della massa sanguigna si adatta alla situazione particolare del corpo. L’azione della forza di gravità agisce in maniera dolce, continua, uniforme, senza richiedere altro sforzo da parte dell’allievo se non quello della resa. Per la posizione sulla testa ciò risulta evidente, ma questo è anche il caso di tutte le altre asana. Ogni asana condiziona così la circolazione in un suo modo particolare, e ciò in gran parte grazie all’immobilità, che permette alla forza di gravità di esercitare una sua azione: infatti il sangue tende ad accumularsi nelle parti basse del corpo.

Le posizioni capovolte rinvigoriscono tutto l’organismo, attivano zone impigrite, stimolano la circolazione e tonificano il sistema endocrino. Il sangue e la linfa accumulati negli arti inferiori e nell’addome, sono fatti defluire verso il cuore, poi fatti circolare verso i polmoni, purificati e rimessi in circolo verso tutte le parti del corpo. Il respiro diviene lento e profondo, portando al massimo lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno e favorendo, in genere, una corretta respirazione diaframmatica. La circolazione venosa di ritorno viene accelerata e ciò condiziona il buon funzionamento del cuore, che può rimettere nella circolazione arteriosa soltanto il sangue che affluisce dal circuito venoso. Le posizioni capovolte fanno confluire un maggior volume di sangue arterioso fresco e ben ossigenato al capo e cioè verso i principali organi dei sensi (occhi, orecchie, ecc.) e verso il cervello. Inoltre, i movimenti ritmici del diaframma massaggiano gli organi addominali in modo efficace e nello stesso tempo dolce e possente. La respirazione addominale diviene sempre più ampia, dolce e ritmica, anche nelle persone molto tese. È doveroso menzionare l’azione decongestionante di tale respirazione sul plesso solare, cervello addominale vegetativo. Esso è il plesso dell’ansietà sul quale si esplica l’effetto calmante, riposante della respirazione addominale.

L’esercizio quotidiano delle posizioni rovesciate riduce le vene varicose, le emorroidi, gli esagerati desideri sessuali, l’abbassamento addominale, la fatica, il senso di pesantezza. Stimola il cervello e tutti gli organi situati nella parte alta del corpo, rinfresca l’epidermide e le conferisce un aspetto giovanile, rinforza la memoria, favorisce la concentrazione e aumenta la nostra consapevolezza.

Si astengano dal praticare asana capovolte le persone che soffrono di disturbi cardiaci, pressione alta, patologie alla colonna vertebrale, ipertensione, diabete, stipsi cronica, disturbi oculari, otopatie.

Non praticate nessuna asana capovolta se vi sono gas o fermentazioni intestinali, se il sangue è eccessivamente impuro (per evitare che le tossine vadano al cervello), durante le mestruazioni (per evitare che il sangue entri nelle tube di Falloppio), o nell’ultimo periodo di gravidanza.

Si astengano dal praticare Sirshasana o kapalasana le persone in soprappeso e quelle con il collo debole, tutti coloro i quali soffrono di ernie cervicali, o di un’eccessiva cifosi o anche solo di un pronunciato urlo represso; insomma se vi risulta difficile allineare le vertebre cervicali a quelle dorsali è fortemente sconsigliabile praticare posizioni sulla testa. Considerate che ogni posizione in cui il capo si trova al di sotto del bacino può essere considerata una posizione capovolta. Dunque perché rischiare le preziose vertebre cervicali gravandole di un peso eccessivo o forzandole in una posizione scorretta? Evitate inutili esibizionismi, siate saggi ed eseguite semplicemente il cane a testa in giù. Infine ricordatevi di togliere le lenti a contatto.

A cura di

Antonio Pellecchia

www.yoghiamo.it

 
Di Admin (del 08/03/2013 @ 10:34:25, in Yoga, linkato 4742 volte)

Un saggio illuminato conosciuto col nome di Patanjali, in un'epoca storicamente imprecisata (che secondo alcuni oscillerebbe tra il II secolo A.C. e il III o V secolo D.C.) codificò lo Yoga in un'opera unica nel suo genere: gli Yogasutra - 196 aforismi -  giunti fino a noi grazie a una ininterrotta trasmissione orale, definita col termine paramparâ, da bocca a orecchio, da Maestro a discepolo. Se sia stato davvero lui a redigere gli yoga sutra non ci è dato saperlo, secondo l'ipotesi più probabile il testo è stato rivelato da diversi maestri ispirati, che lo hanno trasmesso oralmente ai loro allievi. Poi verso l'inizio dell'era critiana il testo è stato redatto per iscritto. Aderiamo quindi alla ragionevole conclusione di T.K.V. Desikachar: sono gli aforismi di Patanjali, ma non necessariamente scritti da Patanjali.

Il significato del nome Patanjali è formato da:
Pat = discendere, cadere;
Anjali = gesto di preghiera con le mani tese a forma di coppa.

La tradizione riportata da T. Krishnamacharya, racconta che, in tempi antichi, gli esseri umani erano incapaci di comunicare efficacemente tra loro per mezzo della parola e regnava una grande confusione. Così si riunirono e pregarono Dio di venire in loro aiuto. Toccato dalla loro domanda, Dio inviò sulla terra uno dei suoi Avatar, sotto forma di un serpente. Il serpente, dopo aver rivelato la sua natura divina, insegnò all'umanità la grammatica, la medicina e lo yoga.

Negli Yogasura Patanjali enuclea dei principi, dei punti di sviluppo, e primo fra tutti comincia a strutturare la conoscenza dello yoga. Egli afferma che lo yoga si sviluppa su 8 piani o su una Sadana, un percorso, di 8 tappe. Dunque Yama e Nyama sono le prime due tappe di un percorso (Sadhana) di realizzazione che si sviluppa in 8 punti.

  • Yama: astensioni, atti da evitare,  per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
  • Nyama: osservanze, per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
  • Asana: posture, esercizi fisici atti a  produrre l’adattamento affinché questo sviluppo avvenga.
  • Pranayama: generalmente mal tradotto col termine controllo del respiro. Sta in realtà a significare “conosci il respiro”, “conosci il soffio”, “l’energia”, “i flussi” che vivono in te e attorno a te.
  • Prathiahara: ritorna a te, richiama i sensi.
  • Dharana: concentra te stesso, conosciti come punto centrale delle cose, come punto da cui tutto si dipana.
  • Dyana: lascia che questo punto si espanda. Dyana è la meditazione, l’espansione.
  • Samadhi: comprendi tutto in questo punto. 

 

I 5 YAMA

I 5 NYAMA

  • AHIMSA 
  • SAUCHA
  • SATYA  
  • SANTOSHA
  • ASTEYA 
  • TAPAS
  • BRAHMACHARIA  
  • SVADHYAYA
  • APARIGRAHA
  • ISHVARA-PRANIDHANA.

 

YAMA

 

 

I 5 YAMA

Interpretazione tradizionale

Senso reale

  • AHIMSA

Non violenza

(poni fine alla violenza)

  • SATYA 

Non mentire

(sii vero, conosciti come sei)

  • ASTEYA

Non rubare

(sii onesto, astieniti dal furto)

  • BRAHMACHARIA 

Non fare sesso

(non disperdere)

  • APARIGRAHA

Non attaccamento

(contentati di quel che hai)

 

 

 

AHIMSA
Il primo dei 5 Yama è generalmente tradotto col termine: non violenza. Preferiamo tradurre questo precetto senza usare il non, e intenderlo nel senso di: finisci la violenza, poni fine alla violenza, resta nella tua pace, elimina il conflitto, elimina le contrapposizioni. Ahimsa significa astensione dal nuocere, quindi innocenza, non-violenza e per estensione mansuetudine. È il fare senza nuocere.

SATYA
Significa non mentire, ma in verità intende: sii vero, sii reale, sii presente a te stesso, conosciti così come sei.Satya è veridicià, aderenza al vero, sincerità (soprattutto con sé stessi),  autenticità, al di là dei ruoli e delle funzioni, delle maschere e delle convenzioni

ASTEYA
È tradotto non rubare, ma anche questa volta preferiamo evitare il non, e intendere questo precetto nel suo significato più reale. Asteya significa: sii onesto, astieniti dal furto, o meglio elimina la dispersione. Conosci la tua verità, la tua qualità. Asteyaè onestà, astensione dalla cupidigia, liberazione dall'avidità. Tradotto in termini occidentali, non desiderare.

BRAHMACHARIA
È il termine che meglio si presta a diversi livelli interpretativi. È comunemente tradotto come non fare sesso. Crediamo tuttavia che il suo significato reale sia: elimina la dispersione nella tua vita, sii coerente, sii concreto.

APARIGRAHA
Non-attaccamento, essere liberi dalle cose inutili (non necessarie), distacco, astensione dalla bramosia del possedere. Il senso di Aparigraha è contentati di ciò che hai, dai valore a ciò che sei. Vivi totalmente ciò che sei e esprimi totalmente ciò che hai. Sii te stesso.

 

NYAMA

 

SAUCHA
Significa purezza, fai albergare in te la purezza. L’azione pura è un’azione che sposa il momento, e si manifesta nell’adattamento.

SANTOSHA
Satosha è contentezza, appagamento, felicità della mente indipendentemente da ciò che si "ha" o non si "ha". Appagamento significa vivi pienamente quel che hai. Consuma ciò che hai; consumare non nel senso di bruciare tutto, vuol dire vivilo, prendilo in te, comprendilo pienamente in te. La contentezza è la capacità di cogliere comunque e sempre l’aspetto positivo di quanto ci accade.

TAPAS
Significa frizione, calore. Alcuni lo traducono come austerità, sacrificio, ma il senso reale è: produci il calore in te, lascia che il calore si manifesti in te. Tapas è l'ascesi, l’ardore, il fervore nel lavoro, il desiderio ardente di evoluzione spirituale in relazione a qualsiasi limitazione e costrizione di sé per lottare contro i propri vizi.

 SVADHYAYA
Swa significa sé, io. Yaya significa studio.Svadhyaya è lo studio del sé, studio di te, della tua interiorità, del tuo mondo interiore. Svadhyaya tradizionalmente definisce la recitazione di testi sacri e mantra e pertanto alcuni lo rendono come “preghiera”, altri come “studio della propria tradizione”, ma è anche lo studio di se stessi, la ricerca interiore.

ISHVARA-PRANIDHANA
Riconosci il signore, o riconosci la forza che ti vive. Ishvarapranidhana è l’abbandonarsi alla divinità,  la totale dedizione al Signore, la resa al Signore di tutte le nostre azioni, sentire che tutto ciò che esiste è impregnato della Coscienza del Creatore (Ishvara), sentire che Egli è costantemente presente fuori e dentro il mio ed altri corpi ed in ogni cosa.

 

A cura di Antonio Pellecchia

www.yoghiamo.it


 

 
Di Admin (del 01/11/2012 @ 19:14:58, in Yoga, linkato 5693 volte)
Asana Yoga

Il primo passo da compiere sul sentiero asanico sarà prendere consapevolezza del proprio corpo, delle proprie meccanicità, della propria assenza.
È necessario partire dalla periferia per trovare il centro, altrimenti lo mancherai!
Rivolgi il tuo sguardo alla macchina biologica umana, percepisci i blocchi e le contrazioni, risveglia i muscoli dormienti, rilascia le tensioni superflue, libera le articolazioni dalla memoria e impara ad ascoltare il tuo migliore amico: il respiro.
È così che troverai un tesoro, scoprirai un nuovo senso e un nuovo verso: l’attenzione volontaria.

L’attenzione è il fuoco col quale cuocere il tuo vaso d’argilla, dovrai coltivarla con pazienza, umiltà e mansuetudine.
Per far si che quest’attenzione non si disperda, è necessario eliminare il conflitto dalla posizione, affinché l’asana risulti stabile, comoda e confortevole; minore sarà il conflitto, maggiore sarà l’energia di cui l’attenzione potrà disporre.
È il fuoco costante dell’attenzione che scioglie i blocchi fisici, elimina le scorie energetiche e coagula un nuovo stato: la presenza.

La posizione non si fa, puoi solo entrare nell’asana con consapevolezza, prestare attenzione, e uscire dall’asana serbando in te l’esperienza.
Impara a contenere la posizione senza strafare, è inutile imporsi di raggiungerla in quanto la asana si produrrà da se.
Puoi solo osservare cosa ti impedisce di abbandonarti alla posizione, cosa ti impedisce di piegarti, di raddrizzarti, di voltarti, di allungarti, di tenerti in equilibrio, cosa distoglie la tua attenzione portandoti altrove.

Essere in posizione significa dirigere l’attenzione volontaria all’interno, espandere la propria consapevolezza a tutto il corpo, percepire il fulcro attorno a cui ruota l’asana e mantenerlo presente; godere del piacere di percepire, sentire e conoscere il corpo.

Ricorda che l’uomo non può conoscere altro che se stesso.

Il corpo è l’unico luogo possibile dove tu sei, se sei nel corpo sei in tutti i luoghi possibili.

a cura di Antonio Pellecchia

www.yoghiamo.it

per approfondire:


 
 
Di Admin (del 26/03/2012 @ 23:59:45, in Yoga, linkato 2519 volte)


Lo Yoga della Risata combina delle sane risate a tecniche di respirazione yoga. Non a caso la parola "yoga" significa unione, come l'integrazione di corpo e mente. Lo Yoga della risata o Laughter-Yoga è una nuova disciplina basata sull'idea che ridere  fa bene alla salute e che chiunque può ridere senza stimoli esterni.

Esso usa il movimento fisico come battere le mani, cantare, semplici posizioni yoga, esercizi di respirazione, risate volontarie e affermazioni positive. Praticarlo tutti i giorni può aiutare a rafforzare il sistema immunitario, ridurre lo stress, e portare più gioia nella nostra vita.

Ma come si fa ridere senza una situazione che lo provochi? Come adulti siamo stati educati a ridere in modo condizionato, come una risposta mentale. In altre parole, se assistiamo ad una scena comica la nostra mente la processa e decide di ridere come reazione. La risata dei bambini è invece istintiva e soprattutto fisiologica, essi ridono senza una ragione circa 400 volte al giorno. Gli adulti invece ridono in media 16 volte al giorno. L'idea dello Yoga della Risata è quello di riportare gli adulti a  ridere senza motivo e coltivare la giocosità dell'infanzia.

Le Origini
Nel 1995, il medico Madan Kataria sapeva che la risata era la migliore medicina, e formò un club di sole cinque persone per ridere per venti minuti ogni giorno. I risultati erano sorprendenti e tutti si sentivano meglio per il resto della giornata, ma dopo poche settimane il repertorio di barzellette del gruppo era esaurito e il club era pronto a sciogliersi. Imperterrito, Kataria fece delle ricerche e scoprì che il corpo non avverte la differenza tra risate reale e false. Così Kataria tornò nel gruppo e suggerì di far finta di ridere. Questa risata finta rapidamente si trasformò in una risata reale, che divenne contagiosa, il gruppo si riunì e nacque lo Yoga della Risata.

Benefici
La respirazione è vitale per la nostra salute, per non parlare della nostra esistenza, eppure la maggior parte delle persone non respira correttamente. Essi respirano così superficialmente che l'anidride carbonica si accumula nei polmoni, ma quando si respira profondamente e lentamente, si incamera maggiore ossigeno che espelle il biossido di carbonio e nutre meglio le cellule e il cervello. Lo Yoga della Risata prevede due ottimi modi per portare più ossigeno: la respirazione yoga e la risata. Ridendo il cervello sarà indotto a pensare che sia felice e produce la stessa reazione chimica nel corpo che si ha quando si è davvero felici. Dopo un po' questa reazione diventa abitudine e vi ritroverete a sentirvi più felici indipendentemente dalle circostanze esterne.

Per approfondire:
 
Di Admin (del 20/02/2012 @ 23:23:49, in Yoga, linkato 2162 volte)


Se la tua vita sessuale è un pò fiacca negli ultimi tempi, fare yoga in modo regolare può essere la cosa migliore per portare un po' energia nuova  nella camera da letto. Infatti lo yoga può migliorare la tua vita sessuale su due piani: quello mentale e quello fisico. Lo yoga contrasta lo stress, l'affaticamento e la cattiva immagine di sé, tutte cause che possono sopprimere la libido. Inoltre potrai anche beneficiare dell'aumento della forma fisica, in particolare la forza, la flessibilità e il controllo muscolare.


Benefici mentali

Riduzione delle stress mentale e della stanchezza
Niente ti mette fuori di tono come sentirsi stressati e stanchi. Fare yoga regolarmente ha dimostrato che riesce a ridurre lo stress e, come ogni forma di esercizio fisico, da più energia.

Migliora la tua immagine del corpo
Sentirsi bene con se stessi e a proprio agio nel corpo è la chiave per una vita sessuale sana e soddisfacente. Quando fai yoga, si acquisisce intimità con il corpo e le proprie potenzialità.  Potrai imparare ad accettare e sensibilizzarti al tuo corpo come è oggi (non come era a 15 anni quando eri al liceo). Allo stesso tempo, vi sarà lo sviluppo della forza e del tono muscolare, così potrai anche guardarti e sentirti meglio.

Essere nel presente
Lo yoga ci incoraggia ad essere nel momento presente, migliorare la concentrazione e la consapevolezza.


Benefici fisici

Aumenta la consapevolezza del corpo
Lo yoga ti chiede di muovere il tuo corpo in modi specifici.  Ti insegna a percepire il corretto allineamento all'interno del tuo corpo e a regolare te stesso. Questa sensibilità estrema alla meccanica del corpo, sviluppa la connessione mente-corpo, che ti fa più in sintonia con il corpo stesso.

Aumenta la flessibilità, la sensibilità ed il controllo
La flessibilità si  migliora con le posizioni di apertura del bacino, che consentono una più ampia gamma di movimento. Queste  posizioni, contrastano le ore di ogni giorno trascorse seduti in macchina o al computer, e migliorano la circolazione e il flusso sanguigno attraverso il bacino, aumentandone la sensibilità. La pratica  di mula bandha, può creare consapevolezza e controllo nel pavimento pelvico oltre a rinforzare i muscoli interessati.

Per approfondire si consiglia la lettura di:

 
Di Admin (del 18/02/2012 @ 23:45:39, in Yoga, linkato 2865 volte)
Alimentazione e Yoga

Si dice che il nostro livello di sviluppo, mentale e spirituale, si riflette nel tipo di cibo che mangiamo e il nostro stadio di coscienza si rivela nella natura di quel cibo scelto. Sia lo yoga che l'ayurveda consigliano una dieta sattvica o vegetariana. Tale dieta, si crede, contribuisca allo sviluppo delle qualità superiori di pace, amore e consapevolezza spirituale.


La base di una dieta sattvica ideale è l'atteggiamento di ahimsa o non violenza. Una dieta sattvica o ascetica, è in primo luogo puramente vegetariana, che evita tutte le pratiche che  che comportano l'uccisione o violenza verso gli animali. Inoltre, è data molta importanza agli alimenti naturali, cioè gli alimenti coltivati ​​in armonia con la natura, su terreni sanu, maturata naturalmente, cucinato nel modo giusto e con il giusto atteggiamento amorevole. Una dieta del genere aiuta nello sviluppo del prana o energia vitale e della coscienza spirituale.

Poiché l'obiettivo di una dieta yogica è lo sviluppo degli elementi aria ed etere (vata), essa è adatta non solo alla disintossicazione del corpo ma anche per sviluppare la mente (secondo lo yoga e l'ayurveda, la mente è fondamentalmente composto da elementi vata). E per la stessa ragione, gli yogi consigliano il consumo di cibi crudi intervallati da frequenti digiuni. Essi ritengono che nutrendo meno il corpo si va a sviluppare la mente e il distacco dal piano fisico, andando a d alimentare quindi la controparte spirituale.

Le diete yogiche nonviolenti considerano non solo i dosha o gli umori ayurvedici di vata, pitta e kapha ma anche il ruolo del prana. I cibi crudi, come i cetrioli, ravanelli, carote, pomodori, germogli, coriandolo, prezzemolo insieme a spezie come lo zenzero, pepe di cayenna, cannella e basilico, inondano sia la mente che il corpo con l'energia pranica.

Tradizionalmente, i cibi crudi, i cereali e i prodotti caseari sono utilizzati per la pulizia del nadi o canali del corpo sottile, perché portano con sé un aumento del prana. Una combinazione di yogasana, pranayama, mantra, meditazione e una dieta yogica fa miracoli per coloro che vogliono a pulire sia il corpo fisico che quello sottile.

La legenda narra di yogi che vivevano solo di aria e prana solo! Ma è possibile tuttavia per i comuni mortali  vivere di'acqua, frutta, latte e burro chiarificato (ghee).

Cibi da mangiare:
• I freschi, frutta dolce di tutti i tipi, preferibilmente assunte intere
• Tutte le verdure, tranne la cipolle e l'aglio
• I cereali integrali, come il riso, grano e avena.
• Idealmente,  i fagioli mung, azuki e tofu
• Noci e semi non tostati né salati, mandorle, noci di cocco, noci pecan, sesamo.
• Burro, ghee (burro chiarificato) e tutte gli olii naturali vegetali, come olio di sesamo, di oliva e di girasole. • I prodotti caseari come latte, burro chiarificato, yogurt e ricotta da animali da latte che sono stati trattati bene.
• I zuccheri naturali come jaggery , il miele, lo sciroppo d'acero e la melassa.
• Zenzero, cannella, cardamomo, finocchio, cumino, coriandolo, curcuma, menta, basilico, fieno greco ed altre spezie dolci simili.
• Le tisane, acqua naturale e succhi di frutta freschi, in particolare di limone.
• I cibi preparati con amore e coscienza.

Alimenti da evitare:
• Carne, pesce e uova .
• Cibi artificiale, elaborati e cibi spazzatura
• Conserve alimentari, esclusi i frutti naturalmente in scatola e pomodori 
• I grassi animali, margarina e oli di scarsa qualità 
• prodotti caseari industriali
• Aglio, cipolle e altri cibi troppo-speziati
• Cibo fritta.
• Zucchero bianco e farina bianca.
• I dolcificanti artificiali.
• Cibo vecchio, stantio, il cibo riscaldato.
• Alcol, tabacco e tutti gli stupefacenti.
• Bevande artificiali.
• Cibo trattato con microonde
• Cibo geneticamente modificato
• Cibi consumati in ambiente chiassosi o mangiato troppo in fretta.
 
Per approfondire si consiglia la lettura di:


 
Di Admin (del 12/02/2012 @ 18:09:31, in Yoga, linkato 3326 volte)


Nella pratica della Yoga, i primi obiettivi richiedono al praticante di riapprendere nuovamente a respirare, rendere e mantenere sana e flessibile la spina dorsale e concentrare la propria energia in un determinato punto, interno o esterno al corpo, ritagliandosi una pausa nell'attività quotidiana. In particolare la collona vertebrale assume un ruolo fondamentale quale mezzo attraverso il quale scorre l'energia.
Al fine di controllare i flussi mentali, il praticante dovrà essere in grado di controllare la propria energia e focalizzarla in un punto. Ubicare la mente in un oggetto è ben diverso rispetto a che sia l'oggetto a fissarsi nella mente. Una delle fondamentali tecniche dello yoga  è l'Ekagrata, che consente di stabilire dei limiti al flusso mentale.

L'Ekagrata è il porre l'attenzione in un punto interno o esterno al corpo. Si può ad esempio iniziare prestando attenzione al respiro mentre camminiamo, mangiamo, studiamo, ecc. Allo stesso modo si può focalizzare l'attenzione in un tramonto, una musica, un oggetto.
Nella società moderna seiamo continuamente tempestati da stimoli sensoriali di ogni tipo che ci fanno perdere completamente il nostro centro. Inoltre ci fanno diventare passivi anche da un punto di vista intellettuale, poichè persso piuttostoi che pensare ci lasciamo condizionare da eventi materiali che ci hanno fortemente stimolato ed in molti casi intellettualizziamo e pronunciamo discorsi esponendo idee altrui che non hanno riferimento con la nostra esperienza nè con i nostri valori e necessità.
Lo yoga può esserci d'aiuto per limitare i turbinii mentali cercando di consapevolizzare i processi naturali del nostro corpo. Diventa fondamentale osservare come cambiano le sensazione all'interno del nostro corpo in funzione dell'ora, dello stimolo fisico in corso, e del respiro.

SI consiglia la lettura di:
La mente (Yoga kundalini)

 
Di Admin (del 11/02/2012 @ 20:42:22, in Yoga, linkato 6897 volte)

Una domanda che spesso viene rivolta agli istruttori è: "lo Yoga fa dimagrire?". La risposta naturalmente è Si, lo Yoga fa dimagrire!
Lo yoga aiuta a riportare equilibrio nel corpo e la sua pratica regolare, 2-3 volte la settimana, può apportare effetti tangibili come la perdita di peso e la tonificazione dei muscoli.
In generale la formula magica per dimagrire è muoversi di più e mangiare meno, e in questo lo yoga può aiutare sia sul lato fisico sia su quello mentale. La pratica regolare infatti, oltre a bruciare calorie può aiutare ad avere un miglior equilibrio mentale contribuendo al risolvere i problemi di alimentazione ma ad un livello più profondo.

Come lo yoga può contribuire a raggiungere la forma fisica.
Ci sono molte variabili in gioco  ma uno studio recente USA indica che i muscoli stirati con lo stretching diventano più grandi e estraggono più ossigeno lavorando più velocemente ed efficacemente.
In altre parole praticando yoga, aumenti la forza e la resistenza dei tuoi muscoli.


Non tutti gli stili di yoga sono aerobici, se tu pratichi intensamente vinyasa o astanga, tu puoi portare le tue pulsazioni in un range aerobico. Tali sequenze sono molto utili ai fini della perdita di peso. Chiunque abbia praticato la sequenza del saluto al sole o altre sequenze dinamiche sa quanto è possibile sudare o aumentare i battiti cardiaci.
Molte asana, soprattutto in piedi, di equilibrio e quelle capovolte, implicano un bel pò di sforzo perché richiedono  contrazioni isometriche sostenute di molti muscoli allo stesso tempo, e se si tengono le posizione più a lungo, questo aumenta l'effetto.

Gli studi hanno scoperto che lo yoga può abbassare la frequenza cardiaca a riposo, aumentare la resistenza e migliorare lassorbimento di ossigeno, tutti sintomi di una migliore forma fisica


L'aspetto mentale
Ma per dimagrire non bisogna considerare solo l'aspetto fisico, ma anche l'aspetto mentale.
Lo yoga ci aiuta a rilassarci mentalmente abbassando la secrezione gli ormoni che vengono rilasciati nel corpo quando siamo stressati. Lo stress è, purtroppo, uno stato cronico di  per molti, soprattutto nelle nostre città. Studi hanno dimostrato che quando siamo stressati, arrabbiati o turbati si tende a mangiare in modo maniacale, e la maggior parte di noi inquesti casi non scegli i cibi più salutari. Il corpo assimila tutte quelle  calorie extra e li distribuisce sotto forma di grasso nell'addome, contribuendo ad aumentare di peso e aumentare il nostro rischio di malattie.


Lo yoga può aiutarci a mangaire in modo più consapevole, scegliendo cibi sani e naturali che alimentano l'energia del nostro corpo. Prestando attenzione ai segnali del corpo sul tappeto yoga, ed imparando a distinguere tra pensieri ed emozioni, possiamo imparare il ritmo del nostro corpo e comprendere quando mangiare e quanto.

Le scelte alimentari superficiali, guidate dalla convenienza  piuttosto che dalla qualità, spesso contribuiscono all'aumento di peso. Una presa di coscienza del momento presente e la pratica della consapevolezza può aiutare a gustare ogni boccone di cibo creando un senso di appagamento, invece di ingurgitare qualsiasi cosa che ci capita alimentando la nostra insoddisfazione.

Lo yoga può aiutare a portare cambiamenti nella nostra vita e, soprattutto, a sostenere e supportare tali cambiamenti. Gli antichi Yogi avevano una parola, tapas che è il termine sanscrito per "calore", e si riferisce al fuoco, la disciplina alla dedizione che alimenta la pratica dello Yoga.

Questo principio può essere esteso a tutta la nostra  vita per vincere l'inerzia o la resistenza al cambiamento. E' possibile  senza sforzi particolari per cambiare le cose, si inizia a mangiare meglio, fare più esercizio fisico, o siamo finalmente in grado di controllare il nostro peso in eccesso.

Come raggiungere i risultati
Se vuoi raggiungere - e restare - fisicamente e mentalmente in forma, assicurati che il tipo di yoga praticato comprenda un mix di posizioni che richiedono forza, resistenza e flessibilità, insieme a tecniche di respirazione e di meditazione per aiutare a sviluppare la consapevolezza del corpo.

Cerca corsi di yoga nella tua zona che toccano tutti questi aspetti o in ultima analisi  lavora con un dvd a casa. Ma, se pratichi yoga per meno di un'ora due volte a settimana, sarà probabilmente necessario fare esercizio fisico di intensità moderata, come camminare o nuotare, o aumentare la durata delle sedute yoga o la frequenza per ottenere la perdita di peso. Come per qualsiasi attività, l'impegno e la coerenza è fondamentale.

Per approfondire:

 
Di Admin (del 10/02/2012 @ 20:21:26, in Yoga, linkato 2660 volte)

Vastu è un'antica scienza indiana che indica come organizzare la propria abitazione o il proprio luogo di lavoro, in modo armonico con gli elementi naturali per trarne beneficio per la salute e lo stato psico-emotivo.

Vastu mette insieme la scienza, l'arte, l'astronomia e l'astrologia. Esso combina i cinque elementi della naura e li bilancia con l'uomo e i materiali. I saggi conoscevano come operare con i campi magnetici emessi della Terra, della galassia, le direzioni e le velocità dei venti, la luce e il calore del sole e racchiusero tutte queste conoscenze nel Vaastu Shastra.

I cinque elementi terra, aria, fuoco, acqua, energia e lo spazio sono legati con le direzioni. La Terra, bhumi, è associata al sud-ovest, l'aria, vayu, al nord-ovest, il Fuoco, agni, a sud-est, e l'acqua, Jala, al nord-est. Lo Spazio, Akasha, è al centro.


"Vastu" significa energia o sostanza eterna. "Vaastu" è la forma della materia, incluso lo spazio che la riempie. La forma e lo spazio sono intimamente collegati e si influenzano a vicenda. L'espressione sanscrita, "Vastu Reva Vaastu," significa che la coscienza pura senza limiti, la fonte non manifesta del creato, si trasforma nel mondo materiale. In altre parole, come diceva Einstein, l'energia diventa materia. Queste leggi naturali, o meccaniche della creazione, sono utilizzati nel Vastu.

Vastu deriva dalla stessa tradizione dello yoga, dall'Ayurveda, e l'astrologia vedica. Vastu è lo yoga del design, che porta equilibrio, salute, armonia, pace interiore, ordine e unità.
La meditazione permette di avere esperienza della coscienza pura, il Vastu può migliorare questo e ci collega con la sorgente attraverso la corretta progettazione degli ambienti in cui pratichiamo. L' Ayurveda, la scienza della vita, è la conoscenza della salute del corpo. Il Vastu consente di creare edifici sani: questo influenza profondamente la nostra salute e il nostro  benessere emotivo.
L'astrologia vedica ci fornisce la conoscenza delle influenze cosmiche sulle nostre vite, emozioni, relazioni, carriera, e la salute. Applicando le raccomandazioni del Vastu riusciremo a influenzare postivamente tutti questi aspetti.


Il Vastu raccomanda fortemente che nell'abitazione ci sia abbondanza:
- di luce naturale
- di aria pura continuamente ricambiata con l'esterno
- di acqua per bere e per le altre attività

Vastu riconosce i cinque elementi della creazione che, se opportunamente organizzati, migliorano il flusso di prana, la forza vitale universale, all'interno di un edificio. Onorare la natura è un fare sacro e il rispetto e la cura del nostro ambiente naturale è un dovere sacro, abbiamo visto tutti il ​​risultato dell'ignorare tutto ciò.

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