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La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.

Jiddu Krishnamurti
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\\ Home Page Blog : Storico : Medicina complementare (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 02/02/2015 @ 18:47:27, in Medicina complementare, linkato 9091 volte)


Il Movimento Respiratorio Primario MRP evidenziato da William Garner Sutherland (1873-1954) osteopata americano allievo del padre dell’Osteopatia Andrew Taylor Still, gettò le fondamenta dell’osteopatia craniale dopo la sua osservazione delle suture craniche. Questo intuitivo grande studente nel 1920 affermò che le ossa del cranio, non erano fuse tra loro, come comunemente si credeva fino allora, ma articolate per interposizione di tessuto connettivo e rilevò per primo che esse eseguivano dei micro movimenti di flesso - estensione e intra ed extrarotazione. Questi studi sui movimenti vitali ritmici craniali furono estesi in epoche successive da altri importanti ricercatori quali Harold Magoun, John E Upledger, Maurice Raymond Poyet a tutte le ossa dello scheletro, in tutti gli organi e i visceri, in un’ottica sempre più globale e intercorrelata fino a trovare relazioni fondamentali cranio-pelviche, determinanti la qualità dell’ampiezza della distribuzione del Movimento Respiratorio Primario (MRP) e l’importanza dei micromovimenti delle suture al cranio, come distribuzione dello stesso in tutto il corpo.
Prendere coscienza di questi movimenti appena percettibili ha consentito l’apertura a una scienza molto fine e precisa.
 
L’Osteofluidica si basa sul “sentire sottile” per mezzo di “una super sensibilità tattile” dei micro-movimenti legati al ritmo del passaggio dei fluidi vitali in ogni regione corporea.
Più un problema è anziano più si generalizza nel corpo entrando in profondità adattandosi permanentemente, quando la sua capacita di adattamento, s’interrompe allora si potrà manifestare un problema, che sia un sintomo o una malattia non ha importanza, dal momento in cui qualcosa non funziona, immediatamente tutta l’attenzione si focalizza su quel punto e in quel preciso momento l’Essere “sensibile interiore” perde la sua unità.
Se ci facciamo prendere dal punto dolorante, esso ci mette sulla falsa pista classica verso la scomparsa del sintomo più che alla cura della persona, deresponsabilizzando la stessa attraverso facili soluzioni precostituite e generaliste, che non possono essere integrate cioè trovare accoglimento nell’unicità e unità della biologia che esprime il disagio.  …l’osteofluidica cranio sacrale non emette diagnosi e non pretende di avere risultati specifici ma permette un’armonizzazione delle tensioni che parassitano l’organismo e lo inibiscono dal poter utilizzare tutto il potenziale energetico a propria disposizione.
Nell’insieme del miglioramento generale, il sintomo scompare.
Il lavoro maestro di questo metodo di cura è la liberazione dagli Strains
Per comprendere la definizione di Strains, possiamo immaginare uno o più blocchi del movimento ritmico MRP là dove esso si origina e cioè in connessione tra la parte anteriore dell’osso occipite e della parte posteriore dell’osso sfenoide.
Gli Strains sono la conseguenza fisiologica di accumuli di stress insopportabili.
Gli anglofoni fanno una sintesi: Per definire gli strains usano sovente la parola “stress” facendo diventare questo termine unicamente Stress and Strains!
Viviamo in un mondo sotto stress, possiamo verificarlo quotidianamente , basta accendere il televisore, crisi politiche, guerre, terrorismo, incertezze finanziarie, disoccupazione, tasse, proteste,contrasti sociali,sempre più spinti a controllare il controllabile per difenderci, o almeno tentare di farlo divenendo ansiogeni, bulimici, accaparrativi, egoistici, alcolisti, compulsivi grattatori di lotterie istantanee, consumatori del superfluo, compratori di denaro, terrorizzati che crolli il mercato, la nostra casa, che i nostri figlio vadano via da casa che la moglie o il marito ci lasci per un partner più giovane, che la nostra “comfort zone” svanisca.
Possiamo affermare senza tema di smentita che la vera unica grande creatività, che la nostra società produce è lo stress !
Lo stress fa guadagnare molti a scapito di moltissimi ,è la radice della nostra economia , si pensI a tutte le malattie che lo stress causa, quanti farmaci vengono prodotti ,quante persone gravitano nella ricerca della “cura”,amministratori, informatori, sviluppatori marketing operai ,autotrasportatori , medici, case farmaceutiche multinazionali grandi come città con autobus all’interno e fermate a richiesta,farmacie bellissime che luccicano con carrelli shopping, moderni templi della guarigione “da banco”… ormai anche gli animali vivono stressati già solo per effetto del cibo artificiale, drogato con aromi , sempre più sofisticati per essere fidelizzati dall’industria che li produce ,ma più ancora  stressati dallo stato di ansia e stress trasmesso dal carattere del padrone che essi assorbono in continuazione. .
L’accumulo degli stress porta con sé anche il tentativo interno dell’organismo di gestirli cioè lo Strain.
Un accumulo di stress della stessa tipologia crea alla lunga una stratificazione che per un certo periodo potrà essere gestito dall’organismo ma che inevitabilmente si inspessirà fino a quando si manifesterà in un vero e proprio blocco.
Le stratificazioni, sono come tante gocce che riempiono un bicchiere, le gocce incominciano a esistere già al momento del concepimento (primo stress) proseguendo poi nelle acque materne e continuando per tutta l’esistenza. In media aggiungiamo una goccia nel bicchiere per ogni stress importante che impattiamo, e in ogni settimana che viviamo, è contenuto almeno uno stress importante.
Ci ritroviamo gradatamente in sopravvivenza, quasi senza accorgersene, senza progetti, con un quotidiano automatico, non più liberi di scegliere ma costretti a reagire, in circoli improduttivi ripetitivi, mancanti di gioia di vivere e creatività e come conseguenza, il nostro bambino interiore si “congela”.
Ciascuna seduta di cura è concepita come un mezzo per riequilibrare la persona nel suo “insieme”  poiché è ormai accertato che le correzioni parziali, limitate all’area in cui compare il disturbo, difficilmente s’integrano all’unità psico-corporale-emozionale.
Gli Strains possono essere una grande guida per capire il percorso dell’anima se sono utilizzati in modo spirituale,non può esistere un avvenimento se non esiste un desiderio inconscio che questo avvenga, nulla accade se non lo si desidera.

Maggiori informazioni www.osteopatiafluidica.com

Fabio Rizzo
 
Di Admin (del 09/10/2014 @ 13:14:53, in Medicina complementare, linkato 7257 volte)

Health Coaching

Il metodo del coaching è in generale definito come “metodo di sviluppo di una persona, di un gruppo e di un’organizzazione, chi si svolge all’interno di una relazione facilitante, basato sull’individuazione e l’utilizzo di potenzialità per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento/cambiamento autdeterminati e realizzati attraverso un piano d’azione”.

Nello specifico l'Health Coaching (cioè coaching della salute) è un processo che facilita un percorso di salute, un’attitudine al comportamento sostenibile, attraverso una “sfida” che invita la persona ad ascoltare la propria saggezza interiore, identificare i valori trasformando i suoi obiettivi in azioni concrete.

L’health coaching rientra nell’ambito del life coaching insieme allo Wellness Coaching ed è un metodo attraverso il quale il coach aiuta il coachee (così viene definito il cliente) ad affrontare il suo percorso di cura e/o di guarigione attraverso l’ascolto e la presa di coscienza dei propri bisogni e dei propri obiettivi di salute. L’health coach è un professionista che si occupa di accompagnare e sostenere la persona nel suo percorso di “guarigione” e di consapevolezza, dallo stato di malattia-malessere, allo stato desiderato di risoluzione del conflitto o della causa sintomatica, ovviamente il tutto in conformità alle leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.

L’health coaching nasce negli anni ’90 come metodo di cura e sostegno degli alcolisti anonimi e  il National Insititute on Alcohol Abuse and Alcoholism lo riconosce come strumento efficace e tempestivo nel raggiungimento degli obiettivi desiderati.

Generalmente in Italia l’Health Coaching viene utilizzato per promuovere benessere e salute: un corretto stile di alimentazione, un valido uso dello sport, il raggiungimento di obiettivi di dimagrimento, ecc ecc.

L’Health Coaching però può essere utilizzato non solo nelle condizioni di salute, ma anche laddove esiste la malattia per sostenere la persona nel suo lungo percorso di cura.

In questo caso, l’obiettivo del coaching è quello di accompagnare il coachee avvicinandosi a questo come un “educatore sanitario” che aiuta ad apprendere e raggiungere i propri obiettivi di salute.

In un approccio classico, malattia e malessere sono appresi in laboratorio e la persona coinvolta diventa un osservatore di quanto sta accadendo, subendo passivamente le terapie farmacologiche e perdendo di vista se stessa.

La persona diventa il suo stesso sintomo: non esiste più se non in funzione di quel sintomo.

L’Health Coaching non può eliminare i sintomi ne rimuovere la malattia, ma questa può essere delimitata in modo che non sia l’unico evento riguardante la persona.

Il coachee è messo al centro e torna ad essere il protagonista del suo percorso per quanto triste e difficile questo possa essere.

La persona che soffre non è più solo il suo sintomo, ma è anche tutti i disagi, dolori ed emozioni che prova.

Non viene considerato solo il suo corpo e le sue vicissitudini, ma anche gli obiettivi, le abilità e le competenze che può apprendere e mettere in campo al fine di condurre una battaglia più consapevole e partecipe.

Il malato diventa il coachee che può compartecipare attivamente al suo processo di guarigione e cura.

Come può il coaching aiutare il malato in questo percorso?

Il coaching interviene sostenendo il coachee nella scelta di compartecipare al suo percorso di cura e guarigione non solo attraverso la terapia farmacologia, ma anche attraverso la scoperta, la conoscenza e l’uso delle potenzialità, dei talenti e delle virtù che lo potranno aiutare nell’affrontare la patologia.

Aiutare la persona a far leva sulle sue potenzialità, non solo la aiuta a ritrovare la fiducia in se stessa, ma conferma il fatto che un approccio “resiliente” può influenzare l’esito delle cure nelle malattie croniche, in quelle gravi e debilitanti.

 L’Health Coaching si basa su teorie e strumenti scientifici quali, ad esempio:

·        la psicologia positiva di Seligman;

·         l’autoefficacia e lo “human agency” di Bandura;

·        la logoterapia e la profonda ricerca di senso di Victor Frankl;

·        il concetto di resilienza ossia  la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.

Gli obiettivi che l'health coaching si pone sono generalmente i seguenti:

-  favorire un processo di maggiore conoscenza di sé e del percorso che si sta intraprendendo;

-  favorire on locus of control interno al fine di percepire e sperimentare maggiore possibilità di scelta e controllo;

-  prendere contatto con tutte le risorse e competenze che naturalmente si hanno a disposizione per potenziare la propria efficacia nella gestione dello stato di malessere e di cura;

- recupero/miglioramento della cura di sé in tutti i suoi aspetti (la forma fisica, le abitudini alimentari, ecc ecc);

-  potenziare un locus of control interno.

Un approccio di health coaching può essere efficace nel gestire una grande varietà di problematiche relative alla salute, incluse:

·        la gestione delle condizioni di salute a lungo termine

·        la gestione delle patologie croniche

·        il cambiamento nei comportamenti e nello stile di vita

·        l’incremento della capacità di seguire le indicazioni mediche

·        l’assistenza nel corso del recupero e della riabilitazione

·        il supporto alla gestione del dolore

·        l’incoraggiamento allo sviluppo di competenze procedurali e funzionali

Chi si trova in situazioni difficili, ha bisogno di essere ascoltato: da chi ha vicino, da chi lo cura, da chi sta decidendo per lui.

Il coaching è un metodo in cui le persone coinvolte si trovano in una posizione simmetrica, in cui l’uno ha completa fiducia nell’altro.

L’Health Coaching non ha la pretesa di guarire, ma può incidere sul percorso della malattia aiutando i pazienti a fare la differenza, ad introdurre il concetto di “salute attiva”.

Spesso accade che le nostre potenzialità rimangano nascoste o poco utilizzate.

L’Health Coach può aiutare a riscoprirle anche quando tutto sembra perduto…

 

DOTT.SSA ELENA GADALDI

PSICOLOGA

LIFE AND WELLNESS COACH

 
Di Admin (del 02/12/2012 @ 20:12:02, in Medicina complementare, linkato 5404 volte)
Rudolf Steiner - medicina antroposofica

La Medicina Antroposofica è una medicina che fu inizialmente sviluppata grazie agli insegnamenti di Rudolf Steiner. Il primo tra questi insegnamenti è che il corpo non è un organismo indipendente e che la salute dipende dalla giusta armonia tra corpo, spirito, anima ed ego.
Tra i rimedi spesso utilizzati dalla medicina antroposofica vi è l'omeopatia, il che non sorprende visto che l'omeopatia classica è radicata nel vitalismo in modo simile alla filosofia steineriana.
Come per l'omeopatia, la medicina antroposofica prevede dei trattamenti molto personalizzati in funzione del paziente, tuttavia poichè Steiner credeva nella reincarnazione, un medico antroposofico deve cercare di comprendere lo stato "dell'anima e dello spirito" anche per ciò che concerne le sue vite passate, presenti e future.

Secondo Peter Hinderberger, Rudolf Steiner fece la grande scoperta che una pianta è medicale quando ha un'anomalia nella sua fisiologia o morfologia. Tuttavia quest'ultima presenta dei meccanismi che consentono l'auto-guarigione. Si tratta di una moderna riformulazione scientifica di quello che una volta esisteva nella "dottrina delle firme".
Dimostriamolo con un esempio: le piante che crescono in prossimità dell'acqua sono in genere pesanti, con grandi foglie verde scuro, avvizziscono e si rompono facilmente. Un'eccezione è il salice bianco (Salix Alba) una pianta che cresce sempre vicino all'acqua. Tuttavia a differenza delle altre piante "acquose", il salice ha foglie sottili quasi secche e molto leggere. Ha la capacità di distribuire bene l'acqua, non la trattiene. L'assorbe attraverso le radici, la trasforma e la fa evaporare. I suoi rami sono molto resistenti: sono molto elastici e difficilmente possono essere rotti. Si piegano facilmente e fomano giunti piuttosto che "rotture". Queste caratteristiche possono servirci per comprendere come il salice può essere utilizzato da un punto di vista terapeutico: artrite, deformazioni delle articolazioni, condizioni infiammatorie, diarrea. Si tratta di situazioni in cui l'organismo ha perso il controllo dell'acqua. L'acido salicilico (Aspirina) era originariamente raccolto dalla corteccia del salice.

La scoperta che una pianta è una pianta di guarigione quando ha una disfunzione o anomalia, non può essere basata solo dall'osservazione di tutte le piante. Esiste una pianta con anomalie che non è una pianta medica? Nella maggior parte dei circoli questo modo di pensare è detto "magia simpatica". Il Dr. Hinderberger affermava che Steiner aveva esteso il principio omeopatico sulla base di studi spirituali/scientifici dove Hahnemann, l'inventore dell'omeopatia, si fermò.
Steiner credeva che il modello del corpo umano doveva essere un insieme di tre parti: noi mettiamo delle cose in esso, ne tiriamo fuori delle altre e alcune le manteniamo ad un ritmo costante. I sensi portano all'interno; espelliamo delle cose;  respiriamo ed il nostro sangue circola. Abbiamo un sistema di raffreddamento, i sensi e i nervi, centrato nella testa e nella colonna vertebrale. Abbiamo un sistema di riscaldamento, un sistema riproduttivo/metabolico, centrato sotto il diaframma. E abbiamo un sistema ritmico, il cuore e i polmoni che bilanciare i due sistemi.
L'organismo è in salute quando questi sistemi interagiscono in modo armonioso. La malattia è disarmonia ed il trattamento può includere non solo la medicina, ma anche arte-terapia (pittura, musica, canto, ecc.) euritmia, counseling, ecc.
In aggiunta agli ordinari prodotti farmaceutici utilizzati in medicina, la medicina antroposofica usa speciali medicine che sono prodotte secondo la connessione uomo-natura. Queste modicine possono includere sostanze dai minerali, piante o animali, preparate in differenti diluizioni e per differenti modalità di assunzione. Alcuni farmaci sono simili ai prodotti delle piante medicali, altri sono preparati secono le linee guida dell'omeopatia. Tuttavia una considerevole parte delle specialità antroposofiche è prodotta usando specifiche procedure farmaceutiche secondo la visione antroposofica del corpo umano. Questo ha causato molti problemi nei processi di omologazione dei farmaci a livello europeo.

Secondo Steiner l'essere umano è un'entità eterna. A causa della natura molto individuale dei trattamenti, e per motivi etici, i medici antroposofici non conducono esperimenti in modalità "doppio-cieco" e questo è certamente uno dei motivi per cui la medicina antroposofica non ha difficoltà a conformarsi alla legge.

Tra i migliori preparati antroposofici vi sono i preparati a base di vischio per il trattamento del cancro (Abnova Viscum ® , Helixor ® , Iscador ® , Iscucin ®, Visorel ®). Tuttavia questi non sono ufficialmente riconosciuti come efficaci dalla medicina ufficiale.

Per approfondire:


 
Di Admin (del 23/08/2012 @ 16:34:46, in Medicina complementare, linkato 4066 volte)
Embrione

Forse la parola “completamento” la sto utilizzando in maniera sbagliata, sono convinto però che il processo della nascita instauri all’interno del nostro sistema una procedura che deve essere rispettata se vogliamo poi avere un processo di nascita e di crescita armonica. Il feto decide di nascere quando vuole lui, quando si sente pronto, quando ha fatto un check up totale di tutte le sue parti e decide che è arrivato il momento giusto per nascere.

Forse effettivamente questa è una mia visione romantica del momento appena prima del parto, ma la immagino così….il feto che in qualche modo faccia l’inventario  di tutte le sue parti del corpo, di tutte le strutture anatomiche anche la più piccola che ha costruito e fatto crescere durante le fasi della gestazione e, ricevuto l’ok da tutte queste parti, decida che è arrivato il momento giusto per  nascere.
Sono quindi a favore del parto cesareo solo in caso ci possano essere ragionevoli stati di allarme per la salute della madre e del bimbo.
Sostanzialmente vi sono due problemi fondamentali nel parto cesareo. Il primo è  la veloce decompressione subita dal bimbo con un parto veloce e non naturale, non vi è nessun tipo di compensazione e questo processo può essere paragonato alla risalita di un subacqueo senza passare per gli stadi di decompressione. La pancia della mamma ha un ambiente a pressione costante ed è una pressione maggiore della pressione esterna per cui una decompressione così veloce può provocare lo stiramento della membrane cerebrali all’interno della testa del bimbo dal momento che le ossa craniche nel feto sono fatte in modo per cui alla nascita possano muoversi ed abbiano un gioco per poter ridurre il diametro della testa durante il parto. Quindi la testa del bimbo avrà una dilatazione passando da un ambiente a pressione maggiore verso un ambiente a pressione minore.
Il secondo problema che  risulta dal non passaggio attraverso il canale del parto è una non mobilizzazione di tutte le vertebre della colonna per poter uscire. Questa è una affermazione che scaturisce dalle mie conoscenze osteopatiche…per cui potrebbe essere confutata dalla medicina allopatica, ritengo però che sia naturale pensare ad una cosa del genere vedendo il tortuoso passaggio che il feto deve percorrere per dare vita a ciò che viene chiamata nascita.
Vi è inoltre il risvolto emotivo che potrebbe successivamente produrre delle disfunzioni durante lo sviluppo per il bimbo e nel post parto per la madre. Sarebbe inoltre interessante  analizzare l’accettazione della madre e del bimbo uno con l’altro, un ancestrale riconoscimento come “self” ovvero parte di un unico corpo fino a poco prima dell’ atto della nascita.
Questo articolo lo dedico ad una mia cara amica. Roberta, ti sto pensando molto in questi giorni e se tu lo vorrai sarò a tua completa disposizione per cercare di aiutarti a superare i brutti momenti passati.

di Giovanni Ferrari
tel: 3498016351
mi sono diplomato alla FIRP ( federazione reflessologia plantare), ho frequentato l'upledger institute per il craniosacrale e sono iscritto alla scuola di osteopatia SIFO di desenzano sul garda.
vivo e lavoro a Bassano del Grappa,
la mia pagina professionale su face book è giovanni ferrari medicina complementare ed il link è www.facebook.com/fgcomplemed
 
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