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Rinvigoriamo il corpo con le Yoga Asana Capovolte
Di Admin (del 20/03/2013 @ 10:05:11, in Yoga, linkato 6208 volte)


"Nessua goccia del tuo sangue sfugge all'azione della forza gravitazionale"

L’uomo trascorre la maggior parte della sua giornata in posizione verticale; la forza di gravità attrae la sua corrente sanguigna, gli organi interni, l’energia, la coscienza. I risultati sono evidenti: vene varicose, disturbi alle gambe e ai piedi, tossine nell’addome e nei genitali, un generale abbassamento degli organi viscerali, e persino dei muscoli facciali, una senso di pesantezza in tutto il corpo che si accentua quando il vigore della giovinezza cede il passo all’età matura. Gli organi che si trovano al di sopra del cuore, come il cervello ad esempio, pure soffrono dello stesso problema.

È ovvio che questa spinta verso il basso lavora in direzione opposta a quella che lo yogi vuole ottenere, cioè l’elevazione dell’energia e della coscienza. Egli, per mezzo delle posizioni rovesciate, si libera dalle catene di questa forza e la utilizza a suo vantaggio, così ristabilendo l’equilibrio.

L’utilizzo sistematico della forza di gravità per influenzare la circolazione sanguigna è un elemento esenziale delle asana. Le asana hanno come effetto o scopo quello di far affluire sangue verso certe parti del corpo, in genere zone che hanno un urgente bisogno di irrigazione sanguigna supplementare o, al contrario, di farlo defluire da altre zone. Ogni posizione modifica l’andamento della circolazione del sangue per gravitazione, di conseguenza, durante una prolungata immobilità, l’insieme della massa sanguigna si adatta alla situazione particolare del corpo. L’azione della forza di gravità agisce in maniera dolce, continua, uniforme, senza richiedere altro sforzo da parte dell’allievo se non quello della resa. Per la posizione sulla testa ciò risulta evidente, ma questo è anche il caso di tutte le altre asana. Ogni asana condiziona così la circolazione in un suo modo particolare, e ciò in gran parte grazie all’immobilità, che permette alla forza di gravità di esercitare una sua azione: infatti il sangue tende ad accumularsi nelle parti basse del corpo.

Le posizioni capovolte rinvigoriscono tutto l’organismo, attivano zone impigrite, stimolano la circolazione e tonificano il sistema endocrino. Il sangue e la linfa accumulati negli arti inferiori e nell’addome, sono fatti defluire verso il cuore, poi fatti circolare verso i polmoni, purificati e rimessi in circolo verso tutte le parti del corpo. Il respiro diviene lento e profondo, portando al massimo lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno e favorendo, in genere, una corretta respirazione diaframmatica. La circolazione venosa di ritorno viene accelerata e ciò condiziona il buon funzionamento del cuore, che può rimettere nella circolazione arteriosa soltanto il sangue che affluisce dal circuito venoso. Le posizioni capovolte fanno confluire un maggior volume di sangue arterioso fresco e ben ossigenato al capo e cioè verso i principali organi dei sensi (occhi, orecchie, ecc.) e verso il cervello. Inoltre, i movimenti ritmici del diaframma massaggiano gli organi addominali in modo efficace e nello stesso tempo dolce e possente. La respirazione addominale diviene sempre più ampia, dolce e ritmica, anche nelle persone molto tese. È doveroso menzionare l’azione decongestionante di tale respirazione sul plesso solare, cervello addominale vegetativo. Esso è il plesso dell’ansietà sul quale si esplica l’effetto calmante, riposante della respirazione addominale.

L’esercizio quotidiano delle posizioni rovesciate riduce le vene varicose, le emorroidi, gli esagerati desideri sessuali, l’abbassamento addominale, la fatica, il senso di pesantezza. Stimola il cervello e tutti gli organi situati nella parte alta del corpo, rinfresca l’epidermide e le conferisce un aspetto giovanile, rinforza la memoria, favorisce la concentrazione e aumenta la nostra consapevolezza.

Si astengano dal praticare asana capovolte le persone che soffrono di disturbi cardiaci, pressione alta, patologie alla colonna vertebrale, ipertensione, diabete, stipsi cronica, disturbi oculari, otopatie.

Non praticate nessuna asana capovolta se vi sono gas o fermentazioni intestinali, se il sangue è eccessivamente impuro (per evitare che le tossine vadano al cervello), durante le mestruazioni (per evitare che il sangue entri nelle tube di Falloppio), o nell’ultimo periodo di gravidanza.

Si astengano dal praticare Sirshasana o kapalasana le persone in soprappeso e quelle con il collo debole, tutti coloro i quali soffrono di ernie cervicali, o di un’eccessiva cifosi o anche solo di un pronunciato urlo represso; insomma se vi risulta difficile allineare le vertebre cervicali a quelle dorsali è fortemente sconsigliabile praticare posizioni sulla testa. Considerate che ogni posizione in cui il capo si trova al di sotto del bacino può essere considerata una posizione capovolta. Dunque perché rischiare le preziose vertebre cervicali gravandole di un peso eccessivo o forzandole in una posizione scorretta? Evitate inutili esibizionismi, siate saggi ed eseguite semplicemente il cane a testa in giù. Infine ricordatevi di togliere le lenti a contatto.

A cura di

Antonio Pellecchia

www.yoghiamo.it