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Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo il compito di varcarla.

Maestro Zen
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 09/02/2012 @ 19:24:49, in Yoga, linkato 5212 volte)


Certo, ti illustro la mia esperienza: sentire!

Cosa significa?

Inizio ad ascoltare, a sentire ciò che il mio corpo invia, quali segnali manda, ascolto letteralmente ciò che arriva. Mi spiego in termini semplici: cammino e sento come il piede poggia a terra, percepisco l'azione che compio in modo preciso, con la mia presenza, con tutta la mia attenzione, sono nell'azione.  Questo stare nell'azione, sia fisica di movimento che statica, di semplice percezione, ha un effetto sul mio cervello di purificazione, ovvero se sono presente a me stesso qualcosa accade.

Attenzione, consapevolezza, coscienza e conoscenza: ricordi?


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Oggi molti parlano di miracoli, di angeli, santi e demoni, ed il miracolo più importante che "ogni giorno" accade è che il mio corpo muore e rinasce, le cellule si riformano senza che io intervenga, c'è una forza interiore che  forma il mio volto ogni giorno, e lo stesso accade alla mia pelle ed ai miei organi, fisici, concreti, reali.

C'è un'essenza che sa cosa fare, io sto da un'altra parte!

Quando sono nell'azione qualcosa fiorisce, in termini che puoi sentire imparando ad essere presente a te stesso: yoga significa unione, ma unione di cosa?

Cosa si unisce?

Unione degli opposti?

Unione dell'anima individuale con l'anima universale?

Unione dell'umano col divino?

Stiamo lavorando con il Senza Nome, il Senza Forma: in passato tutte le tradizioni hanno dato un loro colore a questa ricerca, l'Uno, la Luce, la Monade, Ain sof, Yahweh, e via dicendo... ed alla fine tutte erano lì, vicine ad individuare una forza, un'essenza che non può essere definita se non per comodità. La fisica quantistica conferma tali eventi, così come da Tolomeo a Copernico l'uomo ha cercato di capire ciò che accade e perchè, e nell'universo e dentro di sé. 

Siamo una macchina biologica perfetta, un laboratorio chimico meraviglioso: possiamo rendercene conto vivendo in questa vita in modo presente, da svegli e non dormienti,  e per essere sveglio investo energia che recupero dal superfluo, poi l'indirizzo dove c'è passione, gioia di vivere, amore. L'essere svegli è un concetto altrettanto comune ad ogni tradizione: il Cristo dice alle vergini di stare sveglie, di tenere la lampada accesa perchè non sanno quando lo sposo verrà! Svegli, attenti, vigili a  se stessi in ogni momento!

Il Buddha si "risveglia"! E' illuminato.

 Certo posso meditare un quarto d'ora, con gli occhi chiusi mi faccio un bel film: non sono presente a me stesso, non sono consapevole di ciò che accade nel mio corpo;

per cui inizio dalle “banalità”, ho fame, ho sonno, sento la fame, sento la sete, gusto l'acqua che bevo, la gusto sulle labbra, sulla lingua, sotto il palato, ai lati interni delle guance e poi giù fresca che scende nello stomaco... posso realmente meditare in ogni momento: meditare è compiere un'azione precisa dentro di me, nel mio mezzo, nel mio centro ci sono, sono presente, sono lì stabile, e costruisco quello che in quarta via viene definito un "centro di gravità permanente" dove inizia a formarsi qualcosa di diverso, dove il piccolo "io" inizia a farsi da parte, dove sento qualcosa di intimo, di profondo.

Cambio lo sguardo e osservo quali pensieri e quali azioni giungono spontanei nella giornata, e aspetto senza giudicarmi, senza chiedermi nulla.

L'inaspettato, l'imprevisto sono il lievito dell'esistenza, un lievito che possiamo coltivare dando spazio alla creatività, mettendo in campo soluzioni nuove, accendendo l'intuizione, in un batter di ciglia…

Per approfondire:

 

La macchina biologica umana. La trasformazione dell'essere umano

Gold E. J.

 


di Licio Proclo

 
Di Admin (del 07/02/2012 @ 23:03:02, in Yoga, linkato 3240 volte)


Il Trataka è un tecnica Yoga che ha l'obiettivo di sviluppare la concentrazione ed il focus mentale spesso come preludio alla meditazione. Ci sono generalmente due forme di Trataka, una esterna Bahiranga ed una interna Antaranga. Bahiranga si attua fissando un oggetto o un simbolo, Antaranga invece presuppone una visualizzazione interna dell'oggetto. Con la pratica regolare di questa tecnica è possibile sviluppare grandi capacità di concentrazione ed il risveglio di facoltà nascoste.


Tecnica
La tecnica di Trataka più semplice è la seguente:
Siediti in una posizione comoda possibilmente in una stanza buia. Piazza una candela accessa a circa 70 centimetri dal tuo viso. Distendi la colonna vertebrale rilassa il corpo e chiudi gli occhi. Sii consapevole del tuo corpo fisico.

Lascia che il tuo corpo sia immobile come una statua. Una volta trovata la posizione comoda cerca di non muovere il tuo corpo per tutta la durata della pratica. Quando sei pronto apri gli occhi e fissa la parte superiore della fiamma. Con il tempo sarai in grado di fissarla per qualche minuto senza muovere gli occhi o chiudere le palpebre. Continuta a fissare la fiamma con concentrazione totale. Tutta l'attenzione deve essere centrata sullo sguardo tralasciando il corpo. Fissa la candela finchè gli occhi diventano stanchi o si bagnano, allora chiudili e rilassali. Non muovere il corpo, ma resta consapevole dell'immagine della fiamma che resta quando chiudi gli occhi, l'impressione della luce sulla retina.

Allo stesso modo dovresti praticare il Trataka su questa immagine portandola al centro della fronte. Appena l'immagine svanisce riprendi a concentrarti sulla fiamma della candela esterna.

Il Trataka può essere praticato anche su un punto, sulla luna piena, un'ombra, una sfera di cristallo, uno shiva lingam, ecc..Chi ha una deità di riferimento o un guru può utilizzarne un'immagine. Il Trataka può anche essere praticato sul sole che sorge, sulla propria immagine nello specchio o gli occhi di un'altra persona, tuttavia in questi casi sarebbe ideale praticarlo sotto la guida di un maestro esperto.

Durata
In genere 15 o 20 minuti sono sufficienti. I sofferenti di insonnia possono praticare questa tecnica per 15 minuti prima di andare a dormire. Il miglior momento per praticare il trataka è tra le 4 e le 6 del mattino dopo le asana ed il pranayama. Lo stomaco dovrebbe essere vuoto in modo da migliorare la concentrazione. Con la pratica migliorerà la capacità di restare più a lungo con gli occhi fissi e aperti.

Benefici
Fisicamente il Trataka può correggere alcuni difetti visivi. Mentalmente migliora la stabilità dei nervi, rimuove l'insonnia e rilassa la mente stressata, sviluppa la concentrazione. Gli occhi sono la porta della mente, quando si fissano allo stesso modo la mente si fissa. Il Trataka è uno dei metodi più potenti per il controllo dei vortici mentali.
 
Di Admin (del 05/02/2012 @ 22:54:56, in Yoga, linkato 1995 volte)


Il respiro è un processo vitale che accompagna l'uomo tutta la vita, dalla nascita alla morte. La sua funzione principale è fornire l'ossigeno a tutti gli organi e le cellule del corpo. Il tempo massimo che una persona può vivere senza ossigeno è di circa 4 minuti, infatti tutti i processi metabolici necessitano di ossigeno.
L'ossigeno è vita, una forza vitale, e l'energia che contiene viene chiamata Prana.

Il processo di controllo del Prana è chiamato Pranayama, quindi quest'ultimo è la scienza legata al controllo e alla distribuzione dell'energia all'interno del corpo.

La respirazione è il processo che consente di incamerare questa energia e rimuovere le scorie prodotte dal nostro corpo e dalla mente. Generalmente la respirazione pevedere inalazione ed esalazione dell'aria, ma il pranayama include anche la ritenzione del respiro (Kumbaka). La ritenzione può essere sia a polmoni pieni (puraka) che a polmoni vuoti (rechaka). I testi antichi sostengono che la ritenzione dell'aria incrementa il livello di prana nel corpo ed inoltre ne regolano il flusso. Così il pranayama aiuta a rimuovere vari disturbi e può rallentare il processo di invecchiamento del corpo.

La mente, composta di pensieri ed emozioni, è strettamente correlata con il respiro. Quando la mente è calma allora il respiro è regolare e lento. Se sei invece stressato il respiro è veloce e superficiale. Quando sei arrabbiato il respiro diventa veloce e forte, nella depressione è caratterizzata da sospiri, ecc.  Quindi gli stati mentali ed emozionali influenzano il respiro.

Tutti i processi e gli organi come il cuore, il cervello, gli organi digerenti, le ghiandole endocrine nel corpo hanno un ritmo. Anche oil respiro ha un ritmo specifico. Pranayama è il processo di controllo del ritmo della respirazione agendo sull'inalazione, l'esalazione e le ritenzioni.

Nella respirazione vengono usati il diaframma ed i muscoli intercostali. La respirazione diaframmatica è chiamata respirazione verticale ed è considerata un modo più efficace di inalare aria rispetto alla respirazione orizzontale che interessa solo la parte alta del torace.

Nel Pranayama si dovrebbe utilizzare il diaframma in modo efficace per inalare più ossigeno possibile senza crare uno sforzo eccessivo. Il diaframma è collegato con gli organi come il cuore, il fegato, la milza, il pancreas e lo stomaco. Un efficace movimento del diaframma ha effetti positivi sul funzionamento di questi organi.

Per approfondimenti si consiglia la lettura del testo:

 
Di Admin (del 05/02/2012 @ 19:49:31, in Yoga, linkato 2526 volte)


Lo yoga tantrico è una delle otto principali forme di yoga spesso chiamata Tantra Yoga o Tantrismo. Il Tantra Yoga ha due grandi correnti: il tantra della mano sinistra e il tantra delle manno destra.

Il Tantra della mano destra è in relazione a pratiche di natura sessuale, ed è quello più noto al pubblico almeno nei suoi aspetti di superfice. Il tantra della mano detra invece prevede inceve delle pratiche mentali.

Una delle traduzioni della parola Tantra è espansione oltre i limiti. Esso intressa circa 33 aree del vivere come la respirazione, il cucinare, la gestione del denaro, il matrimonio, ecc..Il sesso è solo un piccolo aspetto del tantra, comparato alla vastita degli argomenti che tratta.

Il Tantra Yoga è quindi più una disciplina segreta che un esercizio, poichè non si può imparare dai libri. Per studiarlo  sarebbe necessario entrare in contatto con un vero maestro tantrico che ha questa conoscenza.

Durante la pratica del tantra il guru siede con la mente pura, che significa è libera da desideri e pensieri impuri. Per diventare un adepto del Tantra è necessario esser dotati di fede, purezza, lealtà, distacco, coraggio, umiltà, e devozione al guru.

Molte delle posizioni del Tantra Yoga sono simili a quelle di altri stili. Tuttavia la differenza sta in cosa si "porta" nelle posture, e nella consapevolezza che si raggiunge nella pratica. La pratica del rilassamento gioca un ruolo importante nell'accedere ai benifici del Tantra. I guru guidano attraverso i movimenti insegnando a come aprirsi ad una vita più completa e realizzata.

Per approfondie l'argomento si consiglia la lettura del testo:

 
Di Admin (del 05/02/2012 @ 18:23:05, in Yoga, linkato 2138 volte)
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Medici, terapisti e guru sempre più spesso consigliano tecniche di rilassamento come rimedio per distendere i nervi, problemi di pressione e traumi emotivi. Ma pochi conosco o diffondono il giusto metodo per rilassarsi.

Yoga Nidra sembra essere la risposta ciò. Sebbene sia già citato in antichi testi tantrici, esso è stato riscoperto circa 30 anni fa da Swami Satyananda Saraswati, fondatore della Bihar School of Yoga a Munger, nell'est dell'India. Egli descrive lo Yoga Nidra come un metodo sistematico per indurre il completo rilassamento fisico, mentale ed emozionale, mantenendo allo stesso tempo la consapevolezza a livelli più profondi.

Infatti la pratica è così rilassante che diventa davvero difficile restare svegli. Ma dopo ti sentirai molto più riposato di una notte di sonno e pieno di energie per affrontare i problemi quotidiani.Satyananda afferma che lo stato prolungato tra sonno e veglia, può avere benefici incredibili oltre quelli terapeutici.

Lo Yoga Nidra viene praticato in posizione distesa possibilmente Shavasana (o posizione del cadavere) ed ascoltando le parole dell'istruttore. Naturalmente si può utilizzare una delle  registrazioni già pronte che si trovano in commercio (qui puoi trovarne qualcuno) o registrarsele da soli. Nella prima parte della pratica vengono progressivamente rilassati i muscoli e portando l'attenzione velocemente a diverse parti del corpo. Questo è seguito dalla presa di consapevolezza di sensazioni di polarità opposta, come leggerezza e pesantezza, ecc.
L'ultima fase è una rapida visualizzazione di alcune immagini e simboli astratti.


Ma qual'è lo scopo di ogni fase della pratica? Dalla neurofisiologia noi sappiamo che ogni parte del corpo ha un differente centro di controllo nel cervello, curiosamente parti piccolo come le dita hanno delle vaste aree del cervello a loro dedicate. I movimenti di consapevolezzza attraverso le varie parti non solo le rilassano, ma puliscono anche le connessioni nervose col cervello.

L'alternanza di sensazioni opposte come caldo e freddo, pesantezza e leggerezza, aiutano il corpo a migliorare la capacità di recuperare equilibrio e consapevolizzare le funzioni involontarie dello stesso. La visualizzazione di simboli serve per creare delle reazioni nella nostra mente inconscia. Ma poichè non è dato abbastanza tempo alla mente conscia di reagire, si resta scollegati e l'ego diventa temporaneamente inattivo. Questa fase aiuta a risolvere conflitti interni, desideri, memorie tossiche e samskara.

In ogni sessione si può anche esprimere un sankalpa (un intento). Dovrebbe essere una breve affermazione formulata con linguaggio positivo ed al tempo presente. Per esempio potrebbe essere: "Voglio porre maggiore attenzione nei rapporti con i miei figli". Questa affermazione viene seminata profondamente nel subconscio e potrà generarei suoi frutti nel tempo.

Per approfondimenti si consiglia la lettura del seguente testo:



 
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