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La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.

Jiddu Krishnamurti
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 16/02/2012 @ 23:54:51, in Ayurveda, linkato 6672 volte)


La medicina ayurvedica insegna che il raffreddore è causato da uno squilibrio dei dosha kapha e vata. Ite nfatti esso il raffreddamento si sviluppa quando il corpo ha un eccesso di kapha, tipicamente umido, causando naso chiuso o che cola e starnuti. L'eccesso di energia vata riduce agni, il fuoco gastrico, in modo da da causare i brividi di freddo. Lo zenzero può ridurre l'eccesso kapha e ripristinare agni, il che lo rende la migliore medicina per raffreddori e influenze.

Ci sono due strategie principali per riequilibrare kapha.


Erbe Medicinali
Diverse erbe sono in grado di ripristinare l'equilibrio kapha, soprattutto lo zenzero, ma anche la cannella, la liquirizia, il basilico e i chiodi di garofano. Prendere da 1 a 4 grammi di una di queste erbe ridotte in polvere. (Quattro grammi sono pari a circa 2 o 3 cucchiaini) Aggiungere la polvere a 1 tazza di acqua bollente, mescolare e lasciare raffreddare prima di bere. O aggiungere semplicemente le erbe agli alimenti di gradimento. Si consiglia di prendere la polvere di erbe con il miele.

Ecco una ricetta per il tè allo zenzero:
aggiungere poco meno di ½ cucchiaino di zenzero in polvere, semi di finocchio e cannella e un pizzico di polvere di chiodi di garofano in una tazza di acqua calda. Lasciare le erbe in infusione per una decina di minuti, poi toglietele prima di bere il tè.

Si consiglia di bere il tè allo zenzero almeno due ore dopo aver assunto aspirina.


Alimentazione
La medicina ayurvedica suggerisce  anche cambiamenti dell'alimentazione per curare i raffreddori. Consumare più cereali integrali e verdure al vapore e meno carni, latticini, cibi oleosi, frutta secca, dolci e succhi di frutta dolci fino a quando i sintomi sussistono. Di seguito ci sono alcune strategie  per trattare raffreddori:

1. aggiungere un cucchiaino di semi di cumino a un bicchiere di acqua bollente. Cuocere a fuoco lento per pochi minuti, filtrare e lasciare raffreddare. Berlo 12 volte al giorno. Se c'è anche mal di gola, aggiungere alcuni pezzi di zenzero secco.

2. prendere due spicchi d'aglio schiacciati e bollirli in acqua con mezzo cucchiaino di curcuma. Questo è un ottimo antidoto per il freddo.

3. macinare sei grani di pepe. Mescolare con un bicchiere di acqua calda, dolcificata con 56 batasha (una variante dello zucchero candito). prendere questo per qualche notte.

4. prendere un intruglio di succo di zenzero e miele, un paio di volte al giorno. questo rimedio dà sollievo immediato da tosse e raffreddore.

5. Il limone è ottimo per il freddo. Dice ul proverbio, "un limone al giorno toglie il freddo di torno." Mescolare il succo di due limoni in 2 tazze e mezza di acqua bollente addolcite con miele. Bere prima di andare a dormnire. Si tratta di un rimedio molto efficace per il freddo cattivo.

6. per il freddo acuto alla testa, fare bollire 1 cucchiaio di pepe in polvere in una tazza di latte con un pizzico di curcuma. Bere questo una volta al giorno per 3 giorni.

7. per il freddo intenso: prendere un cucchiaio di miele tiepido con 1/4 cucchiaio di cannella in polvere al giorno per 3 giorni. Questo rimedio serve a curare la tosse cronica, il raffreddamento e la sinusite.

L'uso quotidiano di miele e cannella in polvere rinforza il sistema immunitario e protegge l'organismo da batteri e attacchi virali. Gli scienziati hanno scoperto che il miele ha svariate vitamine e ferro in grande quantità. L'uso costante di miele rafforza i globuli bianchi che combattono i batteri e malattie virali.

Per approfondire si consiglia il testo:

 
Di Admin (del 07/03/2012 @ 19:35:33, in Ayurveda, linkato 4169 volte)



Il mal di schiena è probabilmente la malattia più comune del pianeta, di cui ne soffrono 4 adulti su 5 nella loro vita. Nonostante sia così diffuso  è abbastanza facile da prevenire. Per farlo è importante mantenere una postura corretta e fare un corretto esercizio fisico. Importante inoltre è evitare il sollevamento di oggetti pesanti che possano compromettere la colonna vertebrale.


Dal punto di vista ayurvedico tutti i dolori, anche il mal di schiena, si originano da uno scarso fuoco digestivo (agni). Questo squilibrio porta ad un accumulo di tossine (ama) all'interno del corpo. L'accumulo delle tossine in una parte del corpo inficia Vata e ciò è sufficiente a causare un dolore nella zona interessata.

Per bruciare le tossine (ama) il soggetto deve sottoporsi ad un breve periodo di digiuno per ravvivare il fuoco digestivo. Ciò consente di espellere le tossine più rapidamente possible. Quando il periodo di digiuno è finito allora il soggetto dovrebbe evitare di alimenti umidi pesanti che aiutano a riformare le tossine.

Dieta ayurvedica per il mal di schiena
Mangiare melanzane cotte una volta al giorno  per 2-3 mesi , può essere utile ad espellere le tossine negative dal colon che causano dolore. Si possono semplicemente schiacciare e friggere, e aggiungere spezie purificanti come cumino, curcuma, e coriandolo, secondo il gusto personale.

Erbe ayurvediche per il mal di schiena
Le seguenti erbe possono essere utilizzate in cucina in aggiunta ai cibi:
- Cayenna
- Zenzero secco
- Galangal
- Cannella

Oli ayurvedici
Sono consigliati i seguenti olii:
- Olio di senapa
- Olio di sesamo

Nel massaggio non serve concentrarsi solo sulla parte dolente , ma è necessario passare l'olio su tutto il corpo per riequilibrare vata. Alcuni consigli:
- applicare l'olio con un panno imbevuto di acqua calda
- utilizzare la canfora
- utilizzare olio di cannella

Queste sostanze sono molto utili per espellere le tossine e possono essere applicate insieme all'olio di senape o di sesamo e applicato.

Se si soffre di mal di schiena si potrebbe anche prendere in considerazione la pratica del Basti che è una pratica ayurvedica di purificazione del colon.

Per la prevenzione è naturalmente consigliata una pratica di yoga che consente di tenere elastica al colonna vertebrale.

Per approfondire:


 
Di Admin (del 17/04/2012 @ 19:10:54, in Ayurveda, linkato 5725 volte)


Secondo l'Ayurveda ogni persona riceve dalla natura il suo particolare programma chiamato PRAKRITI, una parola sanscrita che significa TIPO CORPOREO.
E' la costituzione di base che ha una persona e che non cambia dalla nascita fino alla morte. Essa viene determinata in base alla proporzione in cui si trovano i dosha in ogni persona. Se per esempio nella costituzione si ha una predominanza del dosha Vata, la persona ha una prakriti Vata, e così via per tutti gli altri dosha.Avremo così le persone di costituzione Vata, quelle di costituzione Pitta ed infine quelle di costituzione Kapha. La vostra prakriti dice come la natura intende farci vivere; il corpo sa cosa gli fa bene e che cosa gli fa male, avendogli la natura fornito il giusto istinto fin dalla nascita.

Seguendo le tendenze innate, si scopre che la fisiologia sa trovare da sola il proprio equilibrio con il minimo sforzo da parte nostra. A volte bastano squilibri minimi per spargere i semi di future malattie, mentre il mantenimento dell'equilibrio può assicurare un buono stato di salute. Conoscere i punti di forza e di debolezza di ogni tipo corporeo rende in grado di scegliere l' approccio specifico alla prevenzione della malattia, come ad esempio diete, attività fisiche e terapie mediche fanno per voi e sconsigliarvene altre.

Ecco tre importanti ragioni per cui la conoscenza del corpo è il primo passo verso il benessere:

1- I SEMI DELLA MALATTIA VENGONO GETTATI MOLTO PRESTO.
La comprensione del tipo corporeo e dei suoi specifici punti di forza e debolezza permette di praticare i trattamenti preventivi quando sono più efficaci, cioè molto tempo prima che la malattia si manifesti palesemente nel corpo.

2- LA CONOSCENZA DEL PROPRIO TIPO CORPOREO PERMETTE UNA PREVENZIONE PIU' SPECIFICA.
Non esiste nessuno che sia predisposto a tutte le malattie, tuttavia le persone cercano di prevenire tutte quelle che possono senza conoscere le proprie predisposizioni particolari, e quindi brancolano spesso nel buio. E' cosa intelligente far sì che la prevenzione sia altrettanto specifica.

3- UNA VOLTA MANIFESTATO IL MALE, LA CONOSCENZA DEL TIPO CORPOREO CONSENTE UN TRATTAMENTO PIU' ACCURATO.
I trattamenti standard, come ad esempio prescrivere il valium a qualunque ansioso, si basano sulla pura casualità e danno per scontato che una certa malattia sia la stessa in qualunque persona. Ma questo non è vero: tre persone possono sentirsi ansiose a tre livelli diversi di stress.Una persona a cui basta una tazza di caffè leggero per avere i nervi scossi è, per natura, diversa da un'altra in grado di ingurgitare tre espressi senza nessuna conseguenza.
Quindi la prakruti ètutto il vostro mondo, la vostra realtà PERSONALE.

  

VIKRITI
La vikriti invece significa:" deviazione della natura".
E' lo stato di malattia dovuto allo squilibrio di uno o più dosha.
Mentre la prakriti faceva riferimento a ciò che è naturale, la vikriti fa riferimento a ciò che non lo è.
Se per esempio si salta un pasto, o se si passa una notte in bianco non si fa altro che aggiungere qualcosa alla propria vikriti. Cibo sbagliato, brutte abitudini per quanto riguarda il sonno, emozioni negative, tensioni fisiche o mentali, sono tutti elementi che rendono la vita un pò più innaturale, e alla lunga tutto questo può portare alla più innaturale delle condizioni: la malattia.
La vikriti è una maschera, un'illusione, ciò che siamo diventati nel corso della vita; rende più sensibili ad ogni genere di stress e offusca le emozioni più sottili.
Il medico ayurvedico  individuati i dosha che sono in squilibrio, deve cercare di riportarli al loro naturale equilibrio con le terapie adatte.


CHIARA
mail: duana131@aol.com
web: http://giardinidichiara.weebly.com
 
Di Admin (del 19/05/2012 @ 19:22:30, in Ayurveda, linkato 4637 volte)

AGNI

In Ayurveda si dà molta importanza al buon funzionamento della digestione perché è un fattore basilare per il mantenimento della buona salute, ed è proprio questo il punto primo che il medico ayurvedico prende in considerazione prima di cominciare qualsiasi tipo di "terapia".

Un organismo per ben funzionare deve avere le funzioni fisiologiche in equilibrio, le comunicazioni fra i tessuti ed i vari distretti del corpo efficienti, e l’eliminazione dei materiali di scarto deve avvenire perfettamente per ottenere così equilibrio, scorrimento e pulizia all'interno del corpo.


Ogni alimento che mangiamo, per quanto buono e sano, rimane qualcosa di estraneo se non è adeguatamente digerito. La natura minerale, vegetale e animale del cibo deve essere trasformata nella nostra specifica natura, nel nostro corpo individuale, nei nostri fluidi e tessuti. Solo attraverso la “morte” e l’annientamento di queste nature estranee, il cibo diventa pienamente “noi”. Se questo non accade, il rischio è che l’innata intelligenza unificante di tutte le nostre cellule possa essere disorientata  e messa in pericolo: l’alimento non adeguatamente digerito entra nel nostro corpo mantenendo la sua natura estranea, minerale, vegetale e animale, e crea scompiglio. Il continuo flusso di materiale non adeguatamente processato alimenta dapprima sintomi generali di malessere, ma poi nel tempo può causare vere e proprie patologie.

 

Si definisce AGNI il FUOCO DIGESTIVO, responsabile di tutti i processi di trasformazione del cibo in sostanze nutrienti (ahara rasa) e materiali di rifiuto (mala): corrisponde a tutte le attività metabolico-enzimatiche.

Dal suo buon funzionamento dipende l'equilibrio dei dosha (costituenti corporei), dei dhatu (tessuti), dei mala (escreti) e dei cinque elementi presenti nel corpo.

Secondo l'Ayurveda esistono tredici tipi di agni di cui il più importante è JATHARAGNI che

si trova nello stomaco e digerisce il cibo: è definito anche il fuoco dello stomaco.

Nella catena dei vari processi metabolici è il primo ad entrare in azione ed è considerato la base degli altri fuochi digestivi responsabili delle varie attività, anche ai livelli più sottili delle cellule e dei tessuti.

Agni ha le seguenti caratteristiche: leggero, penetrante, sottile, caldo e non liquido.

Esso non digerisce soltanto la materia, ma anche la non materia, ossia le immagini, i suoni, le sensazioni, le parole, ecc...anch'esse possono venire "digerite" o meno in base al buono o cattivo funzionamento del nostro agni mentale.

I quattro stati di Agni

Tutte le funzioni corporee sono influenzate dai dosha, quindi anche le funzioni digestive subiscono questa influenza.

Esistono quattro stati in cui agni si può trovare, tre di questi sono dovuti allo squilibrio dei dosha, mentre il quarto è lo stato di equilibrio.

 

VISAMAGNI è uno stato di instabilità dovuto all'influenza di vata in cui la digestione risulta variabile.

Sintomi: stitichezza, gonfiore addominale, dissenteria, dolori dovuti a coliche intestinali.

 

TIKSHAGNI è uno stato in cui agni diventa troppo veloce o troppo forte dovuto all'influenza di pitta. Jatharagni diventa iperattivo e può digerire grandi quantità di cibo in breve tempo, così la persona si sente sempre affamata.

Sintomi: bocca secca, sensazioni di bruciore e molta sete.

 

MANDAGNI è lo stato in cui agni diventa molto lento e la persona non è in grado di digerire nemmeno una piccola quantità di cibo. Questo è dovuto all'influenza di kapha.

Sintomi: nausea, vomito, pesantezza di stomaco, pigrizia, tosse, patina sulla lingua

e salivazione eccessiva.

 

SAMAGNI è lo stato in cui la funzione di agni è normale e salutare, ciò indica uno stato di equilibrio dei dosha nel corpo. La persona può digerire facilmente una dieta normale e da essa trae nutrimento e forza. In questo modo si mantiene una condizione generale di buona salute.

 

In sintesi:

 

DOSHA (costituenti corporei)-AGNI (fuoco digestivo)-DHATU (tessuti) SONO STRETTAMENTE COLLEGATI: L'EQUILIBRIO DELL'UNO PORTA L'EQULIBRIO NEGLI ALTRI; COSI' VALE PER LO SQUILIBRIO.

Per mantenere la loro salute è necessario conservare l'equilibrio attraverso una dieta adeguata, esercizio fisico sufficiente e un programma regolare di depurazione del corpo.

 

  

AMA

La principale conseguenza del cattivo funzionamento dei processi digestivi appena descritti  (in sostanza di agni) è la formazione di quel che in Ayurveda viene chiamato ama che letteralmente significa "non digerito". In pratica è un accumulo di tossine che sotto forma di materia scura, appiccicosa e maleodorante, si deposita prima nel tratto gastrointestinale e poi viene assorbita insieme alle sostanze nutrienti penetrando in profondità nei tessuti e depositandosi laddove il corpo è più debole.

 

Ama può essere creato in due modi:

·         A causa del fuoco digestivo debole:

Se il fuoco digestivo (jatharagni ) è debole, una parte del cibo non viene digerita, rimane

nel corpo, diventa tossica e va a disturbare ulteriormente la funzione di jatharagni.

·         Mangiando in maniera impropria:

Per digerire bene il cibo bisogna mangiare secondo la forza del fuoco digestivo e secondo certe regole basilari. Anche se il fuoco digestivo è forte e malgrado le nostre migliori intenzioni, spesso ci si trova a mangiare troppo, a mangiare cibi di cattiva qualità e troppo pesanti, a mangiare troppo tardi, a fare un pasto prima che quello precedente sia digerito, oppure a mangiare di fretta. Il risultato sarà la formazione di ama.

Alcuni sintomi causati dalla presenza di ama nel corpo sono: pigrizia, sonnolenza, febbre leggera, dolori in varie parti del corpo, pesantezza di stomaco dopo i pasti, costipazione, gas intestinali, patina sulla lingua e comparsa di muco nelle feci, alito cattivo, perdite vaginali, dermatiti gementi, ristagno nel flusso di energia, rigidità del corpo, perdita del gusto, inappetenza, debolezza sessuale.

La presenza di questi sintomi rivela che il fuoco digestivo è debole o il modo di alimentarsi è sbagliato.

AMA facilita la proliferazione dei microbi e dei parassiti.  Molte volte crediamo di aver preso quella o quell’altra infezione dall’esterno, ma non è così. I microbi sono già nel nostro corpo, ama li nutre e crea le condizioni per la loro proliferazione. Nei bambini questo è molto evidente. Abusi alimentari e catarro precedono spesso e volentieri le infezioni vere e proprie. I trattamenti antibiotici abbattono la carica microbica e danno momentaneo sollievo, ma, non agendo minimamente sulla presenza e la produzione di ama, non riescono a prevenire le successive ricadute. Anzi, sulle lunghe non fanno che aumentare e creare altro ama.  

 

Così come per agni, anche la produzione di ama la possiamo ritrovare a livello mentale: il malfunzionamento di agni infatti a livello neurosensoriale (diegrisce male le impressioni che riceviamo dal mondo esterno) crea un AMA MENTALE che si manifesta con confusione nella testa e sensazione di non chiarezza. Quando non abbiamo “digerito” un’offesa, una delusione, un insuccesso, una perdita o un abbandono, o ancora quando mangiamo mentre siamo ansiosi, arrabbiati o agitati, allora è possibile che si produca un ama mentale che non solo può farci cadere nella depressione, nell’ansia, nel disinteresse o in altre simili turbe dell’umore, ma addirittura può farci ammalare nel nostro fisico.

Il malfunzionamento di agni e la conseguente produzione di AMA non solo sono alla base delle cosiddette “intolleranze”, ma alle lunga possono anche concorrere a causare il cancro, forma estrema di perdita dell’intelligenza unificante che tiene insieme tutte le cellule del corpo in un unico ed individuale (indivisibile) organismo.

Inoltre la rimozione di ama è spesso necessaria affinché le cure vere e proprie siano più efficaci. Non infrequenti sono i fallimenti di terapie a base di erbe o di farmaci omeopatici dovuti ad una mancata preliminare purificazione dell’organismo. 

 

 

·         Per  far sì che ama non cada in squilibrio è necessario scegliere una dieta adatta alle proprie capacità digestive. Bisogna perciò stare attenti ai cibi che hanno una qualità pesante e sono difficili da digerire (cibi kapha).

Non sono da eliminare, ma solo da ridurre in modo da non indebolire o sovraccaricare il fuoco digestivo.

Ovviamente introdurre nella dieta frutta e verdura e un pò di digiuno se si riesce aiuta a manetnere integra la forza di agni.

Se risulta difficile capire tutto ciò da soli, è bene rivolgersi a un buon terapista che possa dare i consigli adeguati.

 

·         Un altro modo per ridurre la presenza di ama nel corpo è l'abitudine di bere regolarmente acqua calda.

Si fa bollire per 15 minuti circa un litro d'acqua, lo si mette in un thermos e lo si beve in piccole quantità durante la giornata.

Facendo bollire l'acqua per almeno 15 minuti, oltre a far precipitare una parte dei sali minerali sciolti nell'acqua, si ha l'effetto di allentare le forze di attrazione delle molecole.

In questo modo l'acqua diventa più fluida e penetra più facilmente nei tessuti.

A lungo andare, l'acqua al suo passaggio non solo pulisce il tratto gastrointestinale, ma penetra nei tessuti sciogliendo l'ama che si è depositato più in profondità.

Oltre a consigliare una dieta per mantenere jatharagni in equilibrio, l'Ayurveda consiglia regimi e stili di vita adatti alla persona e alle stagioni: routine giornaliera, routine stagionale, regolari terapie di purificazione (Panchakarma), massaggi con olio, esercizio fisico sufficiente.

Tutto questo concorre a mettere l'individuo in armonia con i ritmi e i cicli naturali e mantenere il fuoco digestivo forte ed equilibrato.

 
Di Admin (del 27/09/2012 @ 22:35:01, in Ayurveda, linkato 4454 volte)


Alla base dell'Ayurveda vi sono i tre Dosha (o umori): Vata, Pitta e Kapha. La combinazione di questi tre umori forma la struttura del corpo umano. In questo articolo parleremo d Kapha che è il responsabile per l'accumulo di grasso ed il dosha prevalente nelle persone in sovrappeso o obese. Quindi da un punto di vista yogico o ayurvedico per bruciare i grassi e perdere peso è necessario ridurre Kapha nel corpo.

Le qualità di Kapha sono: umido, caldo, pesante, fiacco, morbido, appiccicoso e immobile.

Riportiamo di seguito una serie di indicazione per ridurre Kapha con la dieta:
- 30-40% della dieta della dita deve essere composto da grano integrale
- 20-30% da proteine sia vegetali che non
- 40-50% per la maggior parte di frutta e verdura.

Racomandazione sepcifiche per perdere peso e bruciare i grassi:
  • E' importante scegliere il giusto tipo di alimenti da mangiare, dovemo quindi ridurre il consumo di cibi grassi, latticini, gelati, carni (carne specialmente rossa), ecc
  • bere tè e acqua calda piuttosto che bibite fredde e frullati

Per la legge dell'equilibrio dei dosha, è utile consumare cibi piccanti come zenzero, cannella e coriandolo che sono utili a ridurre Kapha, che è la chiave per ridurre il peso .
Allo stesso tempo aumentare il consumo di insalate, fagioli, cereali secchi e cereali cotti, poichè mangiare cibi con Vata e Pitta aumenterà questi dosha nel vostro corpo e ridurrà Kapha in eccesso.
Evitate gli spuntini e bere un bicchiere di limonata calda con miele, questo aiuterà a bruciare i grassi e tenere lontana la fame.

Grazie alla conoscenza dei concetti base dell'Ayurveda è possibile affrontare qualsiasi situazione di  squilibrio corporeo. Per la perdita di peso è importante comprendere le qualità di Kapha e come personalizzare la vostra dieta e lo stile di vita per ridurlo . Quando si riduce Kapha si riduce il grasso. Dal punto di vista dietetico, è sufficiente quindi ridurre l'assunzione di cibo con le  qualità di Kapha e aumentare l'assunzione di cibo con qualità opposte.

Per approfondire:
 
Di Admin (del 20/10/2012 @ 22:17:13, in Ayurveda, linkato 4560 volte)
Ayurveda Dosha

La materia è costituita da cinque elementi:
ETERE o spazio
FUOCO
TERRA
ARIA
ACQUA.

Questi cinque elementi quando si aggregano per costiture il corpo degli esseri viventi, e per dar luogo a tutti i processi che avvengono nella fisiologia umana, lo fanno secondo certe modalità e si combinano formando tre energie basilari.Queste tre energie di base sono forze vitali primarie che vengono chiamate costituenti corporei.
Il termine che si usa in Ayurveda è DOSHA, e poichè sono in numero tre vengono chiamati TRIDOSHA. Essi sono:  VATA, PITTA E KAPHA.
I dosha rappresentano il punto di incontro tra mente e corpo consentendone il dialogo: ogni volta che accade qualcosa nella mente, c'è un evento corrispondente nel corpo. Lo squilibrio dei dosha è il primo segno che la mente e il corpo non sono perfettamente coordinati.
Oltre ai tre dosha corporei esistono due dosha mentali che sono rajas e tamas che producono agitazione ed inerzia causando disturbi della mente.Sattva invece, essendo la qualità della luce e della purezza, non ha effetti patogeni su di essa.

In ogni dosha c'è la prevalenza di certi elementi rispetto ad altri ed è questo che ne fa dedurre le loro qualità.

VATA
La sua sede nel corpo è nel colon, vescica urinaria, zona pelvica, cosce, gambe ed ossa, quindi nella zona bassa, ed è composto principalmente di aria e spazio.
Quindi è fondamentalmente:
Freddo: provoca freddo alle mani e ai piedi e avversione ai climi freddi.
Mobile: a seconda delle condizioni di equilibrio del dosha può esservi una buona o cattiva circolazione.
Rapido: questa qualità determina la capacità di captare velocemente nuove informazioni che con altrettanta velocità vengono però dimenticate; la scarsità di memoria sul lungo periodo; una buona immaginazione associata però a sogni paurosi; la tendenza a un attivismo senza respiro; l'impulsività nell'azione; la variabilità degli stati d'animo; l'estrema accelerazione associata a dispersione del pensiero e velocità dell'eloquio.
Secco: è causa di pelle secca, capelli secchi od opachi, occhi opachi, scarsa sudorazione. La pelle si presenta fragile, si screpola facilmente.
Ruvido: è causa di pelle ruvida e capelli dalla struttura grassa.
Sottile, leggero e permeante.
Tratti psicologici principali: immaginazione, sensibilità, spontaneità, elasticità mentale, allegria.
Vata significa letteralmente “movimento” e quindi origina e controlla ogni tipo di movimento nel corpo come la respirazione, il movimento del cibo lungo il tratto intestinale, la circolazione dei vari fluidi, l'escrezione dei materiali di rifiuto, lo scorrere degli impulsi nel sistema nervoso. Queste funzioni sono tutte governate da vata.


PITTA
La sua sede nel corpo è nel fegato, duodeno, reni, linfa, sangue, quindi nella zona mediana, ed è composto principalmente di fuoco e acqua.
Quindi è fondamentalmente:
Caldo: rende la pelle calda e tendente al rosso, possono verificarsi infiammazioni di ogni genere, metabolismo iperattivo, sensazioni di calore allo stomaco, al fegato, all'intestino e così via.
Acuto: determina intelletto vivace ed eloquio pungente, eccesso di acidità nel corpo ed eccessiva secrezione di acidi gastrici.
Umido: questa qualità può manifestarsi attraverso un'abbondante traspirazione. Tipico Pitta è avere i palmi della mani caldi e sudaticci.Essendo caldo e umido provoca avversione ai climi umidi estivi.
Dall'odore acido: alito cattivo, odore acido del corpo, feci e urine particolarmente maleodoranti.
Leggermente untuoso e piccante.
Tratti psicologici principali: vivacità intellettuale, fiducia, intraprendenza, gioia.
 
Pitta, il cui significato è “ciò che scalda, cuoce o digerisce”, governa tutte le funzioni metaboliche che avvengono nel corpo: la digestione del cibo, la sensazione di fame e di sete, la vista, la temperatura corporea, le funzioni intellettuali (nel senso della capacità di digerire le idee), il colore della pelle, ecc..


KAPHA
La sua sede nel corpo è il torace, testa, naso, gola, parte superiore dello stomaco, articolazioni, tessuto adiposo, quindi siamo nella zona alta, ed è composto principalmente di acqua e terra.
Quindi è fondamentalmente:
Pesante: problemi legati alla pesantezza come obesità , cattiva digestione, senso di depressione pesante e oppressiva.
Dolce: l'eccesso di alimenti dolci provoca un aumento di peso o diabete.
Stabile: questa qualità determina l'autocontrollo. I processi fisici non vanno da un estremo all'altro. A differenza degli altri dosha, non ha bisogno di stimoli esterni e regge senza problemi cambiamenti che manderebbero fuori equilibrio gli altri due dosha.
Morbido: influenza una grande varietà di caratteristiche come pelle e capelli morbidi, modo di fare gentili, sguardo dolce e approccio sereno e accomodante.
Lento: fluidità e lentezza di movimento a cui si associa un eloquio tranquillo e una disposizione riflessiva.
Freddo, denso, viscoso, liscio e appiccicoso.
Tratti psicologici: calma, comprensione, coraggio, capacità di amare e perdonare.

Kapha significa letteralmente “coesione, o ciò che tiene insieme le cose”, è responsabile della creazione della struttura corporea. Tiene insieme i vari tessuti per dare sostegno al corpo. Le parti solide del corpo come i tessuti sono in gran parte dovute al kapha che è anche responsabile delle emozioni come l'amore, la pazienza e la clemenza.


 
 
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