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Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo il compito di varcarla.

Maestro Zen
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 01/11/2012 @ 19:14:58, in Yoga, linkato 5702 volte)
Asana Yoga

Il primo passo da compiere sul sentiero asanico sarà prendere consapevolezza del proprio corpo, delle proprie meccanicità, della propria assenza.
È necessario partire dalla periferia per trovare il centro, altrimenti lo mancherai!
Rivolgi il tuo sguardo alla macchina biologica umana, percepisci i blocchi e le contrazioni, risveglia i muscoli dormienti, rilascia le tensioni superflue, libera le articolazioni dalla memoria e impara ad ascoltare il tuo migliore amico: il respiro.
È così che troverai un tesoro, scoprirai un nuovo senso e un nuovo verso: l’attenzione volontaria.

L’attenzione è il fuoco col quale cuocere il tuo vaso d’argilla, dovrai coltivarla con pazienza, umiltà e mansuetudine.
Per far si che quest’attenzione non si disperda, è necessario eliminare il conflitto dalla posizione, affinché l’asana risulti stabile, comoda e confortevole; minore sarà il conflitto, maggiore sarà l’energia di cui l’attenzione potrà disporre.
È il fuoco costante dell’attenzione che scioglie i blocchi fisici, elimina le scorie energetiche e coagula un nuovo stato: la presenza.

La posizione non si fa, puoi solo entrare nell’asana con consapevolezza, prestare attenzione, e uscire dall’asana serbando in te l’esperienza.
Impara a contenere la posizione senza strafare, è inutile imporsi di raggiungerla in quanto la asana si produrrà da se.
Puoi solo osservare cosa ti impedisce di abbandonarti alla posizione, cosa ti impedisce di piegarti, di raddrizzarti, di voltarti, di allungarti, di tenerti in equilibrio, cosa distoglie la tua attenzione portandoti altrove.

Essere in posizione significa dirigere l’attenzione volontaria all’interno, espandere la propria consapevolezza a tutto il corpo, percepire il fulcro attorno a cui ruota l’asana e mantenerlo presente; godere del piacere di percepire, sentire e conoscere il corpo.

Ricorda che l’uomo non può conoscere altro che se stesso.

Il corpo è l’unico luogo possibile dove tu sei, se sei nel corpo sei in tutti i luoghi possibili.

a cura di Antonio Pellecchia

www.yoghiamo.it

per approfondire:


 
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Di Admin (del 02/12/2012 @ 20:12:02, in Medicina complementare, linkato 5311 volte)
Rudolf Steiner - medicina antroposofica

La Medicina Antroposofica è una medicina che fu inizialmente sviluppata grazie agli insegnamenti di Rudolf Steiner. Il primo tra questi insegnamenti è che il corpo non è un organismo indipendente e che la salute dipende dalla giusta armonia tra corpo, spirito, anima ed ego.
Tra i rimedi spesso utilizzati dalla medicina antroposofica vi è l'omeopatia, il che non sorprende visto che l'omeopatia classica è radicata nel vitalismo in modo simile alla filosofia steineriana.
Come per l'omeopatia, la medicina antroposofica prevede dei trattamenti molto personalizzati in funzione del paziente, tuttavia poichè Steiner credeva nella reincarnazione, un medico antroposofico deve cercare di comprendere lo stato "dell'anima e dello spirito" anche per ciò che concerne le sue vite passate, presenti e future.

Secondo Peter Hinderberger, Rudolf Steiner fece la grande scoperta che una pianta è medicale quando ha un'anomalia nella sua fisiologia o morfologia. Tuttavia quest'ultima presenta dei meccanismi che consentono l'auto-guarigione. Si tratta di una moderna riformulazione scientifica di quello che una volta esisteva nella "dottrina delle firme".
Dimostriamolo con un esempio: le piante che crescono in prossimità dell'acqua sono in genere pesanti, con grandi foglie verde scuro, avvizziscono e si rompono facilmente. Un'eccezione è il salice bianco (Salix Alba) una pianta che cresce sempre vicino all'acqua. Tuttavia a differenza delle altre piante "acquose", il salice ha foglie sottili quasi secche e molto leggere. Ha la capacità di distribuire bene l'acqua, non la trattiene. L'assorbe attraverso le radici, la trasforma e la fa evaporare. I suoi rami sono molto resistenti: sono molto elastici e difficilmente possono essere rotti. Si piegano facilmente e fomano giunti piuttosto che "rotture". Queste caratteristiche possono servirci per comprendere come il salice può essere utilizzato da un punto di vista terapeutico: artrite, deformazioni delle articolazioni, condizioni infiammatorie, diarrea. Si tratta di situazioni in cui l'organismo ha perso il controllo dell'acqua. L'acido salicilico (Aspirina) era originariamente raccolto dalla corteccia del salice.

La scoperta che una pianta è una pianta di guarigione quando ha una disfunzione o anomalia, non può essere basata solo dall'osservazione di tutte le piante. Esiste una pianta con anomalie che non è una pianta medica? Nella maggior parte dei circoli questo modo di pensare è detto "magia simpatica". Il Dr. Hinderberger affermava che Steiner aveva esteso il principio omeopatico sulla base di studi spirituali/scientifici dove Hahnemann, l'inventore dell'omeopatia, si fermò.
Steiner credeva che il modello del corpo umano doveva essere un insieme di tre parti: noi mettiamo delle cose in esso, ne tiriamo fuori delle altre e alcune le manteniamo ad un ritmo costante. I sensi portano all'interno; espelliamo delle cose;  respiriamo ed il nostro sangue circola. Abbiamo un sistema di raffreddamento, i sensi e i nervi, centrato nella testa e nella colonna vertebrale. Abbiamo un sistema di riscaldamento, un sistema riproduttivo/metabolico, centrato sotto il diaframma. E abbiamo un sistema ritmico, il cuore e i polmoni che bilanciare i due sistemi.
L'organismo è in salute quando questi sistemi interagiscono in modo armonioso. La malattia è disarmonia ed il trattamento può includere non solo la medicina, ma anche arte-terapia (pittura, musica, canto, ecc.) euritmia, counseling, ecc.
In aggiunta agli ordinari prodotti farmaceutici utilizzati in medicina, la medicina antroposofica usa speciali medicine che sono prodotte secondo la connessione uomo-natura. Queste modicine possono includere sostanze dai minerali, piante o animali, preparate in differenti diluizioni e per differenti modalità di assunzione. Alcuni farmaci sono simili ai prodotti delle piante medicali, altri sono preparati secono le linee guida dell'omeopatia. Tuttavia una considerevole parte delle specialità antroposofiche è prodotta usando specifiche procedure farmaceutiche secondo la visione antroposofica del corpo umano. Questo ha causato molti problemi nei processi di omologazione dei farmaci a livello europeo.

Secondo Steiner l'essere umano è un'entità eterna. A causa della natura molto individuale dei trattamenti, e per motivi etici, i medici antroposofici non conducono esperimenti in modalità "doppio-cieco" e questo è certamente uno dei motivi per cui la medicina antroposofica non ha difficoltà a conformarsi alla legge.

Tra i migliori preparati antroposofici vi sono i preparati a base di vischio per il trattamento del cancro (Abnova Viscum ® , Helixor ® , Iscador ® , Iscucin ®, Visorel ®). Tuttavia questi non sono ufficialmente riconosciuti come efficaci dalla medicina ufficiale.

Per approfondire:


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Di Admin (del 18/12/2012 @ 12:22:26, in Meditazione, linkato 4245 volte)


Pubblichiamo una riflessione che ci è sembrata molto significativa recuperata sulla rete:

''Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto?
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con
le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
- Dove? Tutta intorno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...".
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Di Admin (del 27/01/2013 @ 18:55:39, in Rebirthing, linkato 4396 volte)

Il Rebirthing è un metodo olistico naturale che utilizza delle tecniche di respirazione per rilasciare tensioni emotive ed energie negative, che sono sono il risultato di blocchi psico-emotivi non risolti. Esso porta ad avere chiarezza sui nostri stati inconsci emotivi ma anche sulla relazione con il nostro corpo, con noi stessi e con il mondo in genere. Ciò consente di liberare energia apportando maggiore vitalità e gioa che ci aiuta a raggiungere il nostro potenziale di essere umani. Il Rebirthing è un potente metodo di guarigione che consente di espandere la propria consapevolezza su diversi livelli: fisico, emotivo, pisichico e spirituale.

Come si fa?
Si inizia ad esplorare i problemi insieme all'operatoredi Rebirthing per un periodo da 30 a 50 minuti. Quindi di avvia la la sessione di respirazione consapevoleche solitamente viene effettuata sdraiati. Il ritmo della respirazione viene impostato in modo che non vi siamo pause tra l'inspirazione e l'espirazione. Il respiro è profondo e rilassato. Lentamente si è guidati a trovare il proprio ritmo nautale. L'operatore rebirther quindi lavorerà con ciò viene in superfice. La sessione di respirazione dura approssimaivamente dai 60 ai 75 minuti seguito da una fare di ricapitolazione di circa 10-15 minuti. In totale una sessione di rebirthing dura circa 2-3 ore.

Come lavora?
Il respiro funge da ponte tra conscio e inconscio, tra la mente ed il corpo. Il Rebirthing si basa sul principio che ci sia un collegamento diretto tra il mentale e il benessere fisico e l'apertura del respiro. Il respiro rilassato scioglie le tensioni sia nel corpo che nella mente.

Effetti fisiologici
Attraverso la respirazione continua senza interruzione, il corpo incamera più ossigeno del solito cambiando il livello di CO2 nel cervello. Si entra in un stato di trance (uno stato non ordinario di coscienza) autoindotto dovei ricordi, le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee possono riemergere ed essere rilasciate.
Il potere del Rebirthing è che in questo stato si è lo sperimentatore e l'osservatore di episodi passati che possono riemergere e quindi reinterpretarli secondo una nuova prospettiva.
Attraverso la respirazione consapevole si riesce ad accumulare la forza vitale (prama, qi, ki) che inizia a muoversi liberamente nel corpo (si può avvertire un formicolio o delle onde di calore). Questo scioglie blocchi memorizzati nel corpo lavorando su quattro livelli contemporanemante (fisico, emotivo, mentale e sprituale). Le esperienze possono variare di volta in volta, da esperienze fisiche di dolore o piacere, al rilascio di blocchi del corpo attraverso il calore o il movimento di energia al rilascio di emozioni (tristezza, rabbia, ecc.). Ci possono essere pensieri confusionari, intuizioni o aprrofondimento di pensieri.


L'operatore Rebirther
L'operatore è la guida durante il viaggio, che aiuta mantenersi presente ed avere chiarezza mentale durante l'affioramento di memorie passate. L'operatore dovrò essere opportunamente formato ed avere esperienza. E' importante che non ponga giudizio durante le sessioni e riesca a creare un rapporto di fiducia con il paziente.
Il Rebirting è un viaggio verso la libertà. Ma gli ostacoli alla libertà sono molti e sono proprio questi che spingono a voler sperimentare l'esperienza. In particolare il Rebirthing è adatto a trattare problematiche di:
- difficoltà relazionali e modelli che si ripetono in ogni rapporto;
- non sapere ciò che si è e ciò che si vuole;
- non vivere il proprio potenziale;
- sentirsi intrappolati in un modo di essere, e stressati nel cercare di compiacere gli altri;
- stress;
- problemi sul lavoro;
- depressione;
- ansia, attacchi di panico, fobie;
- timidezza, bassa autostima e mancanza di fiducia;
- insoddisfazione generale in ogni aspetto della vita;
- incapacità di sentire;
- abusi;
- voglia di conoscere melgio se stessi e godersi di più la vita.


Clicca qui per trovare gli operatori di Rebirthing nella tua città.

Per approfondire:

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Di Admin (del 14/02/2013 @ 17:22:41, in Naturopatia, linkato 4615 volte)

Il succo di limone ha la capacità di cambiare il PH (equilibrio acido/alcalino) all'interno del corpo. Il succo di limone sebbene sia acido allo stato naturale quando è ingerito aumenta le secrezioni digestive e  questo ha un effetto alcalinizzante sul corpo. Ciò previene molte infezioni dovute a batteri che richiedono un ambiente acido per svilupparsi. Assumendo regolarmente succo di limone i batteri non riescono a diffondersi e muoiono talvolta producendo prodotti di scarto che possono esacerbare alcuni sintomi inzialmente. Da un punto di vista nautoropatico se tali sintomi non scompaiono allo è necessario affrontare il problema facendo un'indagine e porbabilmente variando dieta e stile di vita.

Di seguito alcuni benefici del limone:
  • antisettico e antibatterico
  • proprietà digestive che combattono il bruciore di stomaco
  • pulisce e stimola fegato e reni
  • contiene minerali com calcio, magnesio e potassio
  • limone e acqua calda apportano sollievo dai sintomi del raffreddore e influenza
  • fornisce vitamina C
  • purifica la pelle
  • favorisce la regolarità intestinale

La pratica di purificazione con il limone prevede il consumo di succo di limone in acqua tiepida al mattino al risveglio. Il succo attiva la cistifellea a rilasciare le tossine accumulate. E' consigliabile attendere
mezz'ora prima di fare colazione o ingerire altri liquidi. Non aggiungere succo di limone ad altri succhi di frutta o prendere vitamine insieme. Inoltre evitare di bere succo di limone durantei i pasti. E' consigliabile partire consumando un quarto di limone aumentando la dose fino ad arrivare ad un limone intero.
Evitare il succo di limone se si ha una malattia renale avanzata o stress surrenale, è ideala in ogni caso consultare il proprio medico a riguardo.

Per approfondire:

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Di Admin (del 08/03/2013 @ 10:34:25, in Yoga, linkato 4750 volte)

Un saggio illuminato conosciuto col nome di Patanjali, in un'epoca storicamente imprecisata (che secondo alcuni oscillerebbe tra il II secolo A.C. e il III o V secolo D.C.) codificò lo Yoga in un'opera unica nel suo genere: gli Yogasutra - 196 aforismi -  giunti fino a noi grazie a una ininterrotta trasmissione orale, definita col termine paramparâ, da bocca a orecchio, da Maestro a discepolo. Se sia stato davvero lui a redigere gli yoga sutra non ci è dato saperlo, secondo l'ipotesi più probabile il testo è stato rivelato da diversi maestri ispirati, che lo hanno trasmesso oralmente ai loro allievi. Poi verso l'inizio dell'era critiana il testo è stato redatto per iscritto. Aderiamo quindi alla ragionevole conclusione di T.K.V. Desikachar: sono gli aforismi di Patanjali, ma non necessariamente scritti da Patanjali.

Il significato del nome Patanjali è formato da:
Pat = discendere, cadere;
Anjali = gesto di preghiera con le mani tese a forma di coppa.

La tradizione riportata da T. Krishnamacharya, racconta che, in tempi antichi, gli esseri umani erano incapaci di comunicare efficacemente tra loro per mezzo della parola e regnava una grande confusione. Così si riunirono e pregarono Dio di venire in loro aiuto. Toccato dalla loro domanda, Dio inviò sulla terra uno dei suoi Avatar, sotto forma di un serpente. Il serpente, dopo aver rivelato la sua natura divina, insegnò all'umanità la grammatica, la medicina e lo yoga.

Negli Yogasura Patanjali enuclea dei principi, dei punti di sviluppo, e primo fra tutti comincia a strutturare la conoscenza dello yoga. Egli afferma che lo yoga si sviluppa su 8 piani o su una Sadana, un percorso, di 8 tappe. Dunque Yama e Nyama sono le prime due tappe di un percorso (Sadhana) di realizzazione che si sviluppa in 8 punti.

  • Yama: astensioni, atti da evitare,  per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
  • Nyama: osservanze, per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
  • Asana: posture, esercizi fisici atti a  produrre l’adattamento affinché questo sviluppo avvenga.
  • Pranayama: generalmente mal tradotto col termine controllo del respiro. Sta in realtà a significare “conosci il respiro”, “conosci il soffio”, “l’energia”, “i flussi” che vivono in te e attorno a te.
  • Prathiahara: ritorna a te, richiama i sensi.
  • Dharana: concentra te stesso, conosciti come punto centrale delle cose, come punto da cui tutto si dipana.
  • Dyana: lascia che questo punto si espanda. Dyana è la meditazione, l’espansione.
  • Samadhi: comprendi tutto in questo punto. 

 

I 5 YAMA

I 5 NYAMA

  • AHIMSA 
  • SAUCHA
  • SATYA  
  • SANTOSHA
  • ASTEYA 
  • TAPAS
  • BRAHMACHARIA  
  • SVADHYAYA
  • APARIGRAHA
  • ISHVARA-PRANIDHANA.

 

YAMA

 

 

I 5 YAMA

Interpretazione tradizionale

Senso reale

  • AHIMSA

Non violenza

(poni fine alla violenza)

  • SATYA 

Non mentire

(sii vero, conosciti come sei)

  • ASTEYA

Non rubare

(sii onesto, astieniti dal furto)

  • BRAHMACHARIA 

Non fare sesso

(non disperdere)

  • APARIGRAHA

Non attaccamento

(contentati di quel che hai)

 

 

 

AHIMSA
Il primo dei 5 Yama è generalmente tradotto col termine: non violenza. Preferiamo tradurre questo precetto senza usare il non, e intenderlo nel senso di: finisci la violenza, poni fine alla violenza, resta nella tua pace, elimina il conflitto, elimina le contrapposizioni. Ahimsa significa astensione dal nuocere, quindi innocenza, non-violenza e per estensione mansuetudine. È il fare senza nuocere.

SATYA
Significa non mentire, ma in verità intende: sii vero, sii reale, sii presente a te stesso, conosciti così come sei.Satya è veridicià, aderenza al vero, sincerità (soprattutto con sé stessi),  autenticità, al di là dei ruoli e delle funzioni, delle maschere e delle convenzioni

ASTEYA
È tradotto non rubare, ma anche questa volta preferiamo evitare il non, e intendere questo precetto nel suo significato più reale. Asteya significa: sii onesto, astieniti dal furto, o meglio elimina la dispersione. Conosci la tua verità, la tua qualità. Asteyaè onestà, astensione dalla cupidigia, liberazione dall'avidità. Tradotto in termini occidentali, non desiderare.

BRAHMACHARIA
È il termine che meglio si presta a diversi livelli interpretativi. È comunemente tradotto come non fare sesso. Crediamo tuttavia che il suo significato reale sia: elimina la dispersione nella tua vita, sii coerente, sii concreto.

APARIGRAHA
Non-attaccamento, essere liberi dalle cose inutili (non necessarie), distacco, astensione dalla bramosia del possedere. Il senso di Aparigraha è contentati di ciò che hai, dai valore a ciò che sei. Vivi totalmente ciò che sei e esprimi totalmente ciò che hai. Sii te stesso.

 

NYAMA

 

SAUCHA
Significa purezza, fai albergare in te la purezza. L’azione pura è un’azione che sposa il momento, e si manifesta nell’adattamento.

SANTOSHA
Satosha è contentezza, appagamento, felicità della mente indipendentemente da ciò che si "ha" o non si "ha". Appagamento significa vivi pienamente quel che hai. Consuma ciò che hai; consumare non nel senso di bruciare tutto, vuol dire vivilo, prendilo in te, comprendilo pienamente in te. La contentezza è la capacità di cogliere comunque e sempre l’aspetto positivo di quanto ci accade.

TAPAS
Significa frizione, calore. Alcuni lo traducono come austerità, sacrificio, ma il senso reale è: produci il calore in te, lascia che il calore si manifesti in te. Tapas è l'ascesi, l’ardore, il fervore nel lavoro, il desiderio ardente di evoluzione spirituale in relazione a qualsiasi limitazione e costrizione di sé per lottare contro i propri vizi.

 SVADHYAYA
Swa significa sé, io. Yaya significa studio.Svadhyaya è lo studio del sé, studio di te, della tua interiorità, del tuo mondo interiore. Svadhyaya tradizionalmente definisce la recitazione di testi sacri e mantra e pertanto alcuni lo rendono come “preghiera”, altri come “studio della propria tradizione”, ma è anche lo studio di se stessi, la ricerca interiore.

ISHVARA-PRANIDHANA
Riconosci il signore, o riconosci la forza che ti vive. Ishvarapranidhana è l’abbandonarsi alla divinità,  la totale dedizione al Signore, la resa al Signore di tutte le nostre azioni, sentire che tutto ciò che esiste è impregnato della Coscienza del Creatore (Ishvara), sentire che Egli è costantemente presente fuori e dentro il mio ed altri corpi ed in ogni cosa.

 

A cura di Antonio Pellecchia

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Di Admin (del 20/03/2013 @ 10:05:11, in Yoga, linkato 6202 volte)


"Nessua goccia del tuo sangue sfugge all'azione della forza gravitazionale"

L’uomo trascorre la maggior parte della sua giornata in posizione verticale; la forza di gravità attrae la sua corrente sanguigna, gli organi interni, l’energia, la coscienza. I risultati sono evidenti: vene varicose, disturbi alle gambe e ai piedi, tossine nell’addome e nei genitali, un generale abbassamento degli organi viscerali, e persino dei muscoli facciali, una senso di pesantezza in tutto il corpo che si accentua quando il vigore della giovinezza cede il passo all’età matura. Gli organi che si trovano al di sopra del cuore, come il cervello ad esempio, pure soffrono dello stesso problema.

È ovvio che questa spinta verso il basso lavora in direzione opposta a quella che lo yogi vuole ottenere, cioè l’elevazione dell’energia e della coscienza. Egli, per mezzo delle posizioni rovesciate, si libera dalle catene di questa forza e la utilizza a suo vantaggio, così ristabilendo l’equilibrio.

L’utilizzo sistematico della forza di gravità per influenzare la circolazione sanguigna è un elemento esenziale delle asana. Le asana hanno come effetto o scopo quello di far affluire sangue verso certe parti del corpo, in genere zone che hanno un urgente bisogno di irrigazione sanguigna supplementare o, al contrario, di farlo defluire da altre zone. Ogni posizione modifica l’andamento della circolazione del sangue per gravitazione, di conseguenza, durante una prolungata immobilità, l’insieme della massa sanguigna si adatta alla situazione particolare del corpo. L’azione della forza di gravità agisce in maniera dolce, continua, uniforme, senza richiedere altro sforzo da parte dell’allievo se non quello della resa. Per la posizione sulla testa ciò risulta evidente, ma questo è anche il caso di tutte le altre asana. Ogni asana condiziona così la circolazione in un suo modo particolare, e ciò in gran parte grazie all’immobilità, che permette alla forza di gravità di esercitare una sua azione: infatti il sangue tende ad accumularsi nelle parti basse del corpo.

Le posizioni capovolte rinvigoriscono tutto l’organismo, attivano zone impigrite, stimolano la circolazione e tonificano il sistema endocrino. Il sangue e la linfa accumulati negli arti inferiori e nell’addome, sono fatti defluire verso il cuore, poi fatti circolare verso i polmoni, purificati e rimessi in circolo verso tutte le parti del corpo. Il respiro diviene lento e profondo, portando al massimo lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno e favorendo, in genere, una corretta respirazione diaframmatica. La circolazione venosa di ritorno viene accelerata e ciò condiziona il buon funzionamento del cuore, che può rimettere nella circolazione arteriosa soltanto il sangue che affluisce dal circuito venoso. Le posizioni capovolte fanno confluire un maggior volume di sangue arterioso fresco e ben ossigenato al capo e cioè verso i principali organi dei sensi (occhi, orecchie, ecc.) e verso il cervello. Inoltre, i movimenti ritmici del diaframma massaggiano gli organi addominali in modo efficace e nello stesso tempo dolce e possente. La respirazione addominale diviene sempre più ampia, dolce e ritmica, anche nelle persone molto tese. È doveroso menzionare l’azione decongestionante di tale respirazione sul plesso solare, cervello addominale vegetativo. Esso è il plesso dell’ansietà sul quale si esplica l’effetto calmante, riposante della respirazione addominale.

L’esercizio quotidiano delle posizioni rovesciate riduce le vene varicose, le emorroidi, gli esagerati desideri sessuali, l’abbassamento addominale, la fatica, il senso di pesantezza. Stimola il cervello e tutti gli organi situati nella parte alta del corpo, rinfresca l’epidermide e le conferisce un aspetto giovanile, rinforza la memoria, favorisce la concentrazione e aumenta la nostra consapevolezza.

Si astengano dal praticare asana capovolte le persone che soffrono di disturbi cardiaci, pressione alta, patologie alla colonna vertebrale, ipertensione, diabete, stipsi cronica, disturbi oculari, otopatie.

Non praticate nessuna asana capovolta se vi sono gas o fermentazioni intestinali, se il sangue è eccessivamente impuro (per evitare che le tossine vadano al cervello), durante le mestruazioni (per evitare che il sangue entri nelle tube di Falloppio), o nell’ultimo periodo di gravidanza.

Si astengano dal praticare Sirshasana o kapalasana le persone in soprappeso e quelle con il collo debole, tutti coloro i quali soffrono di ernie cervicali, o di un’eccessiva cifosi o anche solo di un pronunciato urlo represso; insomma se vi risulta difficile allineare le vertebre cervicali a quelle dorsali è fortemente sconsigliabile praticare posizioni sulla testa. Considerate che ogni posizione in cui il capo si trova al di sotto del bacino può essere considerata una posizione capovolta. Dunque perché rischiare le preziose vertebre cervicali gravandole di un peso eccessivo o forzandole in una posizione scorretta? Evitate inutili esibizionismi, siate saggi ed eseguite semplicemente il cane a testa in giù. Infine ricordatevi di togliere le lenti a contatto.

A cura di

Antonio Pellecchia

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Di Admin (del 02/04/2013 @ 23:50:30, in Nada Yoga, linkato 6156 volte)

La materia  non è che un concentrato di vibrazioni tenuto in equilibrio da interazioni che agiscono sotto forma di atomi o di molecole: ogni atomo o molecola altro non è che la rappresentazione fisica di un fenomeno vibratorio, quindi sonico, più o meno complesso.Ciò che differenzia la luce dal suono è solo la velocità di propagazione - 300.000 km/sec e 340 m/sec - rispetto allo stesso ambiente.
Pietro Ubaldi, uno scienziato poi diventato mistico,  affermava: “C'è un punto critico in cui l'energia diventa massa”. “Materia è energia, energia è materia”, afferma la scienza mistica di Albert Einstein. L'antica dottrina del Logos che crea mediante la Parola, afferma che la parola è vibrazione, e la vibrazione è ritmo, ritmo di crescita e di vita, che afferra la materia e la aggrega in un vortice a spirale.
Quindi si ha che moto uguale vibrazione, vibrazione uguale suono. Se nel nostro universo, dunque, tutto si muove, ne consegue che tutto vibra. E se tutto vibra, l’universo ha un suo suono che consegue dalla somma dei suoni dei corpi celesti. La fisica, perciò, concorda con le interpretazioni filosofiche religiose che affermano il suono come principio primo. Basti pensare all’induismo e al suono della Om oppure a “in principio era il verbo” della nostra cultura religiosa.
I più autorevoli movimenti filosofici indiani affermano che l’uomo (microcosmo) è della stessa sostanza di Dio (macrocosmo), per conseguenza, si possono studiare le componenti e reazioni umane per comprendere quelle universali. Ovvero il Tutto è costituito della stessa sostanza, della stessa energia, tutto è vibrazione con frequenze diverse.

La Risonanza
Ogni cosa è in uno stato di vibrazione, un tavolo, una roccia, un animale. Anche il suono può quindi essere compreso come vibrazione. La risonanza è il fenomeno per cui un corpo capace di oscillare entra in vibrazione quando è in presenza di un altro che vibra. Abbiamo visto che un corpo elastico può essere posto in vibrazione, e che per effetto di ciò si genera un suono. L’ampiezza di questo suono dipende in gran parte da come si è innescata la vibrazione, la frequenza invece sembra essere indipendente da questo, dipende infatti unicamente dal corpo che oscilla, e precisamente da 3 parametri:
-    le dimensioni fisiche: quanto maggiori sono, più bassa sarà la frequenza.
-    la densità molecolare: quanto maggiore è, più bassa sarà la frequenza.
-    la tensione meccanica a cui è sottoposto: quanto maggiore è, più alta sarà la frequenza.
 
Possiamo quindi dire che un corpo di un certo materiale (quindi di una certa densità molecolare), di dimensioni stabilite, e sottoposto ad una tensione meccanica data, può vibrare solo ad una ben precisa frequenza. Questa prende il nome di frequenza di risonanza. Un corpo dotato di una certa frequenza di risonanza, entra in vibrazione spontaneamente se viene investito da un suono avente la stessa frequenza.
Ogni cosa ha la sua frequenza di risonanza, percepibile o meno dall’udito. Dall’orbita dei pianeti intorno al sole al movimento degli elettroni intorno al nucleo, ogni cosa vibra.

In linea con questo concetto di suono, inoltre, è importante capire che ogni organo, osso o tessuto del nostro corpo ha una propria distinta frequenza di risonanza. Insieme compongono una frequenza, un armonico che è il nostro distinto ritmo vibratorio personale. Attraverso la risonanza è possibile che le vibrazioni di un corpo vibrante raggiungano un altro copro, mettendolo in movimento. Questo fenomeno può essere facilmente osservato quando un cantante manda in frantumi un bicchiere usando solo la voce.  Quello che accade è che la voce del cantante riesce a combaciare con la frequenza di risonanza del bicchiere e lo fa vibrare. A questo punto, aumentando l’energia sonora e amplificando maggiormente le vibrazioni del bicchiere, lo si infrange. Altri esempi di risonanza si trovano anche nei testi biblici, quando Joshua e i suoi uomini fanno crollare le mura di Gerico grazie ad un “grande urlo”.

Proprio come è possibile porre un oggetto nel suo moto naturale grazie alla risonanza, così è possibile restaurare la naturale frequenza di vibrazione di un oggetto che potrebbe essere fuori tonalità armonica. Quando un organo o un’altra pare del corpo vibrano fuori tempo, noi usiamo il termine malattia. E’ possibile quindi attraverso l’uso di un suono creato dall’esterno e proiettato nella zona malata, reintrodurre il giusto modello armonico della parte colpita e ottenere un effetto curativo.

Angelo Galietta
angelo@areaolistica.it
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Di Admin (del 20/04/2013 @ 19:57:29, in Nada Yoga, linkato 11516 volte)

Pitagora sosteneva che "la geometria delle forme è musica solidificata”. Per comprendere  quindi meglio l’interazione tra suono e materia, prendiamo in considerazione la cimatica, una scienza che studia l’effetto del suono sulla materia. Il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni nel XVIII secolo osservò che i modi di vibrazione di una membrana, o di una lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante con polvere sottile (ad esempio polvere di licopodio, o anche semplice farina o sabbia fine). La polvere, infatti, si sposta per effetto della vibrazione e si accumula progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla. Di seguito vediamo alcune figure ottenute da questo procedimento:

Successivamente nel 1967 il medico svizzero Hans Jenny riprese gli studi sulla cimatica utilizzando strumenti moderni e rilevò che determinati suoni corrispondono sempre alle stesse figure, inoltre. Egli scoprì che acclamando i suoni di antichi linguaggi come il sanscrito o l'ebraico, le figure che si producevano, disegnavano il simbolo alfabetico che si pronunziava. Hans Jenny fu particolarmente impressionato da un'osservazione: imponendo una vocalizzazione in antico sanscrito come l’OM (Aum) (conosciuto dagli induisti e buddhisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al Logos della Bibbia occidentale) la polvere di licopodio, utilizzata nell’esperimento, rispondeva alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale, simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo stesso mantra OM.

Le forme, le figure e gli schemi di movimento che comparivano si dimostrarono essere principalmente una funzione della frequenza, dell'ampiezza e delle caratteristiche inerenti ai vari materiali. Un’altra scoperta interessante rilevava che i disegni, che altrimenti si formavano, ricordavano le strutture cellulari degli organi viventi. Jenny si convinse che la vita è il risultato delle vibrazioni specifiche di ogni cellula - in altre parole, ogni cellula ha il suo suono, la sua nota.

Il Verbo è l'azione del suono!
Altri esperimenti sono stati condotti dal dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese che ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua.
Ha poi fotografato l’acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.

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Di Admin (del 28/04/2013 @ 23:53:40, in Naturopatia, linkato 13995 volte)

Quante volte da bambini ci hanno detto , "Il latte fa bene!", "Bevi il tuo latte in modo da avere denti e ossa sani"?
Abbiamo sentito che bisogna consumare latte o altrimenti si subiscono conseguenze disastrose quando, in realtà , il latte è pericoloso per la nostra salute.
Il latte non è sempre male. Il latte materno ad esempio, fornisce al bambino che cresce  tutto il nutrimento di cui ha bisogno per i primi sei mesi della sua vita. Il latte materno umano è progettato dalla natura per essere il cibo ideale per i neonati umani. Allo stesso modo, il latte vaccino è stato progettato dalla natura per essere il cibo perfetto per i vitelli, non per gli esseri umani. se ci facciamo caso l'uomo è l'unico animale che beve latte in età adulta e di una specie che non è la sua. Non a caso circa un terzo della popolazione adulta è intollerante al lattosio!

Molte nuove teorie affermano che il latte è la casue di diversi problemi si salut quali:
- carcinoma al seno
- diabete (sia il diabete mellito sia diabete giovanile)
- calcoli renali
- acne
- malattie cardiache
- osteoporosi
- sclerosi multipla
- ictus
- artrite reumatoide

Ma perché il latte fa così male, e come fa a causare tutti questi problemi di salute? Ci sono una serie di miti che
circondano il consumo di latte. Uno dei primi miti è che il latte apporta salute delle ossa grazie al calcio che
contiene. Tuttavia, la proteina animale presente nel latte in realtà impoverisce il corpo umano di calcio,  esattamente  il contrario di quello che bevitori di latte si aspettano che faccia.

Più o meno allo stesso modo, si sfata anche un altro mito, che bere latte contribuisce a ridurre le fratture ossee.
Le statistiche affermano che nei paesi dove non è diffuso il consumo di latte c'è una minore incidenza di fratture.
Inoltre alle mucche che producono latte sono somministrati ormoni e antibiotici che possono indurre il cancro nell'uomo.  Oltre al fatto che le mucche per produrre latte vengono rese continuamente gravide in modo innaturale.

Naturalmente tutto ciò vale anche per i derivati del latte...
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